Nella serata di venerdì 10 Dicembre 2021, il capogruppo della lista Uniti Verso il Futuro Giulio Fernando Lisi ha tenuto un’intervista dal titolo “Diciamola tutta” per TopVideo WebTv che è stata trasmessa in diretta sulla pagina facebook della stessa emittente. Come da pronostico e da titolo, tante sono state le tematiche oggetto di discussione e di certo non sono mancate frecciate alla presente amministrazione, con riferimenti e perplessità in merito alle scorse elezioni del 3 e 4 Ottobre che hanno decretato vincitore Salvatore Chiga con la lista Cittadini Protagonisti sullo stesso Lisi, con uno scarto di soli, ma determinanti, 30 voti.
L’intervistato parte subito all’attacco, anche con il contributo dell’intervistatore, e alla domanda «Che sindaco saresti stato?» risponde che sarebbe stato «sicuramente migliore del nuovo sindaco Chiga, o meglio, dei due sindaci vincitori» (N.B riferimento a Massimo Lecci); poi fa un passo indietro, si nasconde con una battuta fingendo che fosse tutto un semplice lapsus freudiano e aggiunge che oltre a migliore sarebbe stato «un sindaco diverso, più pratico, concreto, aperto, disponibile e più rivolto alla comunità» come messo in evidenza nel suo programma elettorale.
Queste parole stonano e non poco, in quanto basare la propria comunicazione politica post-elezioni sentendosi già in dovere di emanare sentenze (è bene ricordare che per Chiga sono trascorsi ancora a malapena due mesi dall’inizio del nuovo mandato) e limitandosi a dire che sarebbe stato un sindaco migliore e con tutte quelle caratteristiche – come a far intendere che sia l’unico ad averci pensato e l’unico ad avere propositi democratici, solidali e ricchi di iniziative – risulta in primis di poco gusto nei confronti degli altri candidati sindaci che avevano proposto altrettanto, ed in secundis all’amministrazione Chiga che sta realizzando e promuovendo quotidianamente eventi ed iniziative benefiche sin dal giorno seguente alla vittoria elettorale. Ad esempio, solo per citare alcuni eventi, proprio sabato 11 dicembre 2021 ricorreva la Giornata della solidarietà; il 31 ottobre scorso si è tenuta una “Camminata in rosa” in cui il Comune ha aderito alla campagna “Nastro rosa” lanciata dalla Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) contro la lotta al tumore al seno, e per cui è stata inaugurata una panchina rosa in Piazza Colosso; sul sito istituzionale del Comune di Ugento – come anche sulle pagine facebook degli organi di rappresentanza e di tanti singoli cittadini – è stato pubblicato e diffuso il Calendario Delle Manifestazioni Natalizie 2021-2022, tutto quanto a prova del fatto che le iniziative sociali e solidali a favore della comunità non mancano, così come non manca la comunicazione da parte dell’amministrazione al fine di rendere partecipe la comunità, e la possibilità per tutti i cittadini di venirne a conoscenza per potervi prendere parte con spirito di collaborazione e unione.
L’intervista prosegue tra vari scambi di battute e opinioni arrivando poi ad altre affermazioni forti. La prima sostiene che Ugento sia «un paese con mentalità non giuste che non portano il paese a diventare città, bensì a diventare sobborgo e da sobborgo a Chinatown», insinuando che molta gente non esprimerebbe la propria opinione perché – a detta sempre dello stesso Lisi – altrimenti si sentirebbe additata come nemica o figlia della maggioranza a seconda delle circostanze.
Insinuazioni anche queste discutibili e da smentire, perché non conformi alla realtà dei fatti nonché irrispettose nei confronti della comunità ugentina intera accusata praticamente di essere omertosa in un clima oscurantista da parte dell’amministrazione. Ci sarebbe da chiedersi se in caso di diverso esito elettorale favorevole a Lisi, determinate affermazioni sarebbero mai state pronunciate.
La seconda dichiarazione, invece, questa volta volge sulle dinamiche e le strategie che hanno caratterizzato la campagna elettorale della gruppo di Cittadini Protagonisti: qui il rappresentante di Uniti Verso il Futuro si concede «una cattiveria che penso e quindi la dico» secondo cui la lista vincitrice sarebbe ricorsa a «schemi a tavolino su come battere l’avversario e […] a creare delle liste-civetta che togliessero quei 200/300 voti per restare comunque in auge» (N.B. riferimento alla lista Ugento che decolla).
La riflessione anche in questo caso è d’obbligo: se l’ideale di politica di cui parla Lisi si basa su continue, ripetitive nonché gravi accuse, e consiste solo nell’insinuare scorrettezza, giochi di potere, occlusione, esclusione, oscurantismo e incapacità altrui pur di auto-elogiarsi e auto-propagandarsi – la stessa auto-propaganda che tanto afferma di appartenere all’amministrazione Chiga e che tanto egli sostiene di non apprezzare – c’è da chiedersi se sia realmente un ideale di cui andar fieri e da elogiare; se questi sono i risultati, più di qualcuno penserà che per Lisi sarebbe stato più opportuno, decente, elegante e rispettoso nei confronti altrui non dire sempre tutto ciò che pensa.
Tra altre battute tra intervistato ed intervistatore, e gravi ed inspiegabili dubbi sul democratico e casuale sorteggio degli scrutatori nei vari seggi elettorali, l’intervista si appresta a concludersi e il giornalista esprime le sue ultime considerazioni chiedendo quanto segue: «Chiga, avendo vinto le elezioni con 30 voti di vantaggio ed avendo mezza città che non l’ha voluto, può sentirsi davvero il sindaco di tutti?».
È bene precisare che alle scorse elezioni è stata registrata un’affluenza pari al 51,67% della popolazione avente diritto al voto, che equivale ad un totale di 6.765 votanti effettivi su 13.092, tra cui devono anche essere sottratte 128 schede nulle e 55 schede bianche (cfr. https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20211003/scrutiniGI160410890). Affermare, dunque, che mezza città non vuole Chiga – oltre ad essere un’insinuazione, scorretta, grave, inopportuna e di parte – è anche un ragionamento errato in principio, volto a distogliere i cittadini dalla realtà effettiva dei fatti, perché ai fini del risultato elettorale bisogna tener conto esclusivamente dei votanti effettivi e non dell’intera popolazione, e solo allora poi da quel numero si deve calcolare la percentuale (tra i votanti effettivi) delle preferenze ottenute, che corrispondono al 37,69% per Chiga; 37,24% Lisi; 20,59% Garzia ed infine il 4,48% Frisotti; e ad ogni modo, volendo anche immaginare che il ragionamento provocatorio dell’intervistatore fosse corretto, di sicuro varrebbe per tutti – Lisi in primis – e non solo per il preso di mira di turno, ovvero Chiga, come si è voluto di proposito far intendere.
A questo punto l’intervista giunge al termine e il giornalista, favoreggiando per l’ennesima volta Giulio Fernando Lisi, non si risparmia e conclude con l’ultimo attacco all’amministrazione: «Mi sono accorto della scarsissima comunicazione che ha il Comune in termini di social e web: io vedo sindaci che fanno selfie anche quando vanno al bagno mentre qui selfie zero, non c’è dimostrazione di nulla tra lavori fatti, non fatti, ecc… Come mai?».
A questa considerazione – anch’essa grave, errata, di parte, univoca e fuorviante – l’intervistato si unisce accusando l’amministrazione di attuare «una comunicazione politica sbagliata, nonché di parte ed esclusivamente legata ad una propaganda personale e di partito».
Era già stato detto qualche riga su, ma è bene ribadire il concetto per evitare che la disinformazione si diffonda tra la cittadinanza – fatto che una webtv ed un esponente politico di risalto dovrebbero evitare anziché favorire e contribuire ad aumentare: la comunicazione web, social e democraticamente diretta da parte degli organi istituzionali al fine di promuovere gli eventi che riguardano il territorio è presente più che mai. Basta solo informarsi ed avere l’interesse nel farlo. Gli articoli volti a manifestare e promuovere le iniziative comunali, gli eventi e le opere realizzate o da realizzare sono all’ordine del giorno, e lo si può vedere coi propri occhi collegandosi con i siti istituzionali e le pagine facebook degli organi di rappresentanza, alle quali si uniscono i profili dei singoli cittadini che vogliono dare il proprio contributo ed esprimere il proprio pensiero a riguardo. L’amministrazione ha ribadito e precisato sin dal primo giorno che il Comune non è da intendere come un territorio in cui comandano quei pochi eletti all’interno di un palazzo, bensì come una comunità in cui tutti i cittadini hanno il sacrosanto diritto di esprimere la loro opinione – sentendosi liberi di farlo nel pieno rispetto altrui – e hanno la possibilità di collaborare con orgoglio e spirito di iniziativa insieme alle istituzioni; finché ci si preoccuperà principalmente del tornaconto personale, di diffondere disinformazione, attaccare, accusare, mettere in cattiva luce il prossimo pur di trarne vantaggio e fare interviste di parte, non si potrà mai realizzare il sogno di una comunità unita e di una politica seria e costruttiva.
Si spera che tutto ciò il popolo lo abbia capito e lo continui a capire, contrariamente a quanto voluto da determinati soggetti nel corso di un’intervista.