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Interpellanza sul forno crematorio. Le dichiarazioni integrali di Esposito e Chiga

Pubblichiamo integralmente l’interpellanza presentata dal gruppo consiliare Uniti verso il futuro (clicca qui per scaricare il pdf) e la risposta data nell’ultimo consiglio comunale dal sindaco Salvatore Chiga (clicca qui per scaricare il pdf)

Oggetto: INTERPELLANZA URGENTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 25 DEL REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE: PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E SUCCESSIVA GESTIONE DI UN IMPIANTO DI CREMAZIONE DA REALIZZARE PRESSO IL CIMITERO DI UGENTO.

Premesso che:

  • con Delibera della Provincia di Lecce n. 47 del 01.06.2022 avente ad oggetto “Individuazione dei Comuni afferenti alle 3 aree di suddivisione del territorio provinciale ai fini della localizzazione dei forni crematori”, l’area cimiteriale del Comune di Ugento è stata individuata quale luogo idoneo (Area sud) per la localizzazione di un forno crematorio;
  • la suddetta Delibera rappresenta l’atto conclusivo di un avviso pubblico avviato dalla stessa Provincia

per l’individuazione di luoghi idonei nei comuni salentini ove realizzare strutture crematorie.

  • L’Amministrazione Provinciale ha stabilito che i Comuni che avanzavano la propria candidatura

dovevano possedere i seguenti requisiti:

1. localizzazione del forno crematorio in posizione collegata ai Comuni dell’area di riferimento da

una rete stradale agevole e di facile scorrimento;

  • localizzazione all’interno del cimitero comunale;
    • localizzazione in un’area preferibilmente non gravata dai camini di emissione di altre attività di

rilievo;

  • localizzazione presso un Comune dotato di una struttura tecnico-amministrativa in condizione di assicurare una costante assidua attività di controllo sulla gestione del forno crematorio, andandosi

ad affiancare ai controlli di competenza di ARPA e Provincia (mediante gli agenti della Polizia Locale, ed i funzionari dell’ufficio Tecnico Comunale, ecc.)”.

  • Il Comune di Ugento, con nota prot. n. 713 del 11/01/2022, ha manifestato l’interesse ad ospitare e realizzare un forno crematorio presso il locale cimitero ubicato sulla Strada Provinciale n° 350 Ugento- Acquarica del Capo.

Considerato che:

– L’Amministrazione Comunale, nell’ambito della citata manifestazione di interesse, ha dichiarato di poter contare su una “struttura tecnico-organizzativa di controllo messa a servizio del progetto proposto, così strutturata:

  1. Responsabile unico del Procedimento (RUP) del Servizio Ambiente: Ingegnere Marco Pisanello del Settore Urbanistica, Ambiente e SUAP del Comune di Ugento;
  2. Direttore esecutivo del contratto (DEC): individuato dall’amministrazione comunale che fornirà indicazioni e disposizioni di servizio al gestore dell’impianto;
  3. Servizio di Polizia rurale e Ambientale: n. 2 ispettori a supporto delle autorità di controllo quali ARPA, Provincia, ASL, etc., nelle attività di monitoraggio ambientale e prevenzione dell’inquinamento”.
  • Lo stesso Comune si è impegnato ad individuare un gestore dell’impianto che sia in grado di:
  • Redigere un rapportino giornaliero di verifiche impiantistiche, manutenzioni effettuate,

eventuali malfunzionamenti, ecc….

  • Redigere un rapporto settimanale di avanzamento delle attività, dei controlli effettuati, programmazione delle attività per la settimana successiva, sulla verifica dell’attuazione del piano di monitoraggio ambientale…con particolare riferimento a…operazioni di manutenzione degli impianti di aspirazione e trattamento…ecc.
  • Redigere un rapporto mensile in ordine alla gestione dei rifiuti con copia registro rifiuti…ecc.
  • Partecipare ai verbali di campionamento da effettuarsi alla presenza dei DEC e dei componenti del servizio di polizia rurale e ambientale e dei laboratori e/o enti di controllo incaricati.
  • Trasmettere all’ ufficio Ambiente ed al Servizio di Polizia Rurale e Ambientale del Comune di Ugento, nonché agli organi di vigilanza e controllo quali ARPA, ASL, Provincia, una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente

–    Inoltre, l’Amministrazione si è, altresì, impegnata a “favorire l’attuazione dei seguenti adempimenti:

  1. sarà richiesto all’azienda fornitrice dell’impianto di cremazione una puntuale procedura di manutenzione preventiva ordinaria e straordinaria finalizzata ad ottimizzare il funzionamento degli analizzatori di gas di cui gli organi di vigilanza ne terranno conto durante i vari controlli effettuati;
  2. l’istallazione delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione delle emissioni, in particolare di diossine e mercurio;
  3. l’effettuazione di un accurato studio diffusionale di ricaduta delle emissioni, per verificare l’estensione delle aree maggiormente interessate;
  4. la ricerca di diossine e mercurio in campioni di terreno e vegetali nell’area individuata per la realizzazione, prima della entrata in esercizio del forno crematorio. Questa indagine ha lo scopo di verificare, con successivi controlli periodici, eventuali deposizioni significative di inquinanti e, in tal caso, sospendere sia l’attività crematoria, che, a scopo precauzionale fino ad

5.

analisi del prodotto, il consumo della eventuale presenza di vegetali coltivati nelle zone

limitrofe all’installazione;

6. il controllo periodico ai punti di emissione (camino/i), dei più importanti inquinanti emessi, cioè quelli risultanti dai processi di combustione; quindi il particolato, il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (NOX) e zolfo (SOX), i gas acidi (HCl, HF), le diossine (PCDD), i furani (PCDF) e gli IPA. Possono essere presenti, inoltre, emissioni di mercurio derivanti dall’amalgama presente, soprattutto in passato, nelle otturazioni dentarie), zinco (derivanti dalla cremazione di tombe estumulate) e metalli pesanti. I dettagli sulle tipologie di inquinanti da indagare, i limiti e le frequenze di campionamento, saranno discusse in sede di progetto”.

Rilevato che:

  • con delibera di Giunta Comunale n. 236 del 25.11.2022 è stato conferito apposito atto di indirizzo al Responsabile del Settore Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune finalizzato alla progettazione, costruzione e successiva gestione di un impianto di cremazione da realizzare presso il cimitero comunale di Ugento, mediante l’attivazione di una procedura di finanza di progetto (project financing) prevista dall’art. 183, commi 15 e seguenti, del vigente Codice dei contratti pubblici, approvato con D.Lgs n. 50 del 18 aprile 2016 e ss.mm.ii..
  • la richiamata Delibera si è posta, esclusivamente, i seguenti obiettivi:
  • Realizzazione e gestione di un nuovo impianto di cremazione;
  • Sollevare l’Amministrazione Comunale in toto dagli oneri relativi alla realizzazione delle opere edili, strutturali ed impiantistiche per l’intera durata della concessione e relativamente a tutti gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, nonché dell’onere della gestione dell’opera incentivandone il livello di efficienza e assicurandone la piena utilizzazione gestionale;
  • Accelerare le procedure attuative dell’opera affidando alla responsabilità del privato concessionario l’onere dell’esecuzione;
  • Evitare i costi di manutenzione dell’opera che vengono assunti dal concessionario;
  • Evitare l’impiego di mezzi e personale diretti dell’Ente che, in una condizione di scarsità di risorse

umane interne, non riuscirebbe a garantire la piena e corretta funzionalità della struttura;

  • Ottenere l’utilizzo di materiali di elevata qualità nella realizzazione delle opere e dei servizi (a carico dell’esecutore) anche al fine di minimizzare i futuri costi di manutenzione e gestione a carico dell’Ente alla fine del periodo di affidamento.
  • che in data 29/11/2022 il Settore Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune di Ugento ha pubblicato un avviso pubblico esplorativo per la ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di project financing ad iniziativa privata, ex art. 183 comma 15 del d.lgs n. 50/2016, per la progettazione, costruzione e successiva gestione di un impianto di cremazione da realizzare presso il cimitero di Ugento.
  • che lo stesso avviso è stato poi rettificato dal competente ufficio in data 30/11/2022.
  • l’avviso in questione prevede la presentazione di proposte che dovranno contenere:

a)       un progetto di fattibilità;

  • una bozza di convenzione, redatta in linea con le previsioni del Codice dei Contratti Pubblici, delle Linee Guida ANAC n. 9, di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici e recanti “Monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato

pubblico privato” (approvate dal Consiglio dell’Autorità con Delibera n. 318 del 28 marzo 2018), nonché predisposta nel rispetto dello “Schema di contratto standard di concessione per la progettazione, costruzione e gestione di opere pubbliche in Partenariato Pubblico Privato”, predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, con allegata la relativa Matrice dei rischi;

  • il piano economico finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo,

dell’art. 183 del Codice dei Contratti Pubblici;

d)      la descrizione delle caratteristiche del servizio e delle modalità di gestione proposte;

  • le autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui all’art. 183, comma 17, del Codice dei Contratti Pubblici e l’impegno a prestare una cauzione nella misura dell’importo di cui al comma 9, terzo periodo dello stesso articolo, nel caso di indizione di gara. Il progetto di fattibilità dovrà definire le caratteristiche qualitative e funzionali della proposta, del quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire. Il piano economico finanziario dovrà comprendere l’importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell’ingegno di cui all’articolo 2578 del codice civile”.

Tutto ciò premesso

Emerge in tutta evidenza come sia consuetudine dell’Amministrazione Comunale partecipare a bandi ed avvisi pubblici paventando il possesso di determinati requisiti (vedi la recente questione dell’Ecocentro di Lido Marini) o promettendo l’attuazione di specifici piani poi puntualmente disattesi con il solo fine di convincere il soggetto valutatore della proposta progettuale. La concreta realizzazione e gestione di quanto promesso sembra poi non interessare l’attuale Amministrazione.

La Provincia di Lecce ha riconosciuto idonea la proposta del Comune di Ugento in quanto “la struttura tecnica del Comune di Ugento è più articolata e garantisce un controllo più efficiente sulla gestione del forno”.

È di tutta evidenza come quanto dichiarato dal Comune di Ugento non corrisponde al vero. Infatti:

  • L’attuale nucleo di Polizia Rurale e Ambientale è composto da una sola unità che deve far fronte a molteplici adempimenti;
  • L’Ufficio Ambiente è oberato dalle attività a tal punto che risultano esserci tempi considerevoli di attesa da parte degli utenti per questioni che riguardano la gestione dei rifiuti, le autorizzazioni paesaggistiche, le conduzioni di determinati progetti, quali ad esempio la riqualificazione dei paesaggi costieri;
  • sempre in tema ambientale, l’Amministrazione non è riuscita a far fronte a tutte le problematiche che hanno interessato il servizio di igiene urbana, principalmente nel periodo estivo con una percentuale di raccolta differenziata che si assesta appena al 63%, non rispettando né gli obblighi di Legge, né le previsioni contrattuali di Aro. Tra l’altro, sul portale della Regione Puglia anche la trasmissione dei dati sulle quantità dei rifiuti risulta ferma al lontano mese di giugno 2022.
  • è stata esternalizzata la gestione delle fototrappole perché gli uffici e la Polizia Locale non sono in grado di condurre una attività di controllo sul territorio e, nonostante l’onerosa attività a carico dei cittadini, il territorio risulta invaso da rifiuti abbandonati e pullulano i reati ambientali;
  • risultano non attivati il centro di compostaggio di comunità, il centro del riuso, il sistema di tracciamento delle quantità di rifiuti conferiti dagli utenti. Negli ecocentri non si svolge attività di

manutenzione ordinaria e straordinaria; non esiste un albo dei compostatori nel Comune di Ugento, come previsto dalla normativa di settore.

L’Amministrazione si è impegnata con la Provincia di Lecce a realizzare l’effettuazione di un accurato studio diffusionale di ricaduta delle emissioni, per verificare l’estensione delle aree maggiormente interessate; inoltre ha garantito che il soggetto Gestore dell’impianto avrebbe dovuto impegnarsi ad utilizzare le migliori tecnologie disponibili per il contenimento dei molteplici impatti ambientali dell’opera.

La Delibera di atto di indirizzo e la manifestazione di interesse avviata dal Comune per l’individuazione del gestore ignorano totalmente la gestione degli aspetti ambientali, dimenticando l’acclarata pericolosità delle emissioni atmosferiche causate da un forno crematorio.

Sembra, infatti, che il Comune di Ugento, una volta ottenuta, su false dichiarazioni, l’individuazione da parte della Provincia di lecce della localizzazione del cimitero comunale, abbia volutamente disatteso tutti i necessari accorgimenti in campo ambientale per un’opera di tale portata.

Ci si chiede, infatti, se l’Amministrazione abbia avuto modo di approfondire le tematiche ambientali connesse alla gestione di un forno crematorio.

Basti pensare che giurisprudenza consolidata considera fatto notorio “che i forni crematori con il loro funzionamento producono emissioni inquinanti, costituite in particolare da polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti, tra cui il mercurio sovente presente nelle otturazioni dentarie”. Il Consiglio di stato, con Sentenza n. 14 del 3 gennaio 2022 ha stabilito che “con tutto il rispetto che l’etica impone per quelle che comunque sono le spoglie mortali di un essere umano, non si può allora negare che questo tipo di emissioni sia in termini chimico fisici del tutto identico a quello prodotto appunto dagli inceneritori dei rifiuti. Pertanto, i forni crematori sono a tutti gli effetti industrie insalubri di prima classe.

Molteplici articoli scientifici di importanti istituti di ricerca pubblici, nonché le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale in Italia stanno stigmatizzando la corsa degli Enti Pubblici alla realizzazione, specialmente con la finanza di progetto, di forni crematori. Il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria, poiché durante la cremazione nei forni si ha produzione di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti. Possono aggiungersi, inoltre, emissioni di mercurio (dall’amalgama presente nelle otturazioni dentarie), zinco (specialmente nel caso delle cremazioni di tombe estumulate), diossine-furani e IPA.

Il Cimitero di Ugento si colloca a soli 800 metri dai centri abitati sia di Ugento, sia di Gemini, senza considerare le case e le strutture sparse ancora più vicine. L’attuale sede degli uffici comunali si colloca a soli 600 metri di distanza dal cimitero.

Per una realtà come Ugento, già fortemente provata da situazioni di altissimo rischio ambientale, quali i numerosi sversamenti di rifiuti tossici avvenuti nelle aree carsiche in località Burgesi, la discarica “Monteco” per la quale non si è ancora giunti, in via definitiva, ad avere i risultati del piano di monitoraggio ambientale, una ulteriore discarica di rifiuti appena esaurita e per la quale l’Amministrazione, dice di essersi attivata per la chiusura (in realtà determinata dall’esaurimento dei volumi autorizzati), ora si vuole aggiungere un ulteriore impianto dall’altissimo impatto ambientale.

Per tutto quanto esposto,

SI INTERPELLA IL SINDACO AFFINCHE’

  1. illustri quali sono state le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione a rilevare, quale priorità per il territorio, la realizzazione di un forno crematorio anche alla luce del recentissimo ampliamento del cimitero comunale, escludendo che la motivazione sia solo di natura economica;
  2. spieghi per quale motivo, prima della emanazione della manifestazione di interesse da parte del Settore Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune di Ugento del 29/11/2022, non è stato effettuato “l’accurato studio diffusionale di ricaduta delle emissioni, per verificare l’estensione delle aree maggiormente interessate” così come da dichiarazione di impegno trasmessa alla Provincia di Lecce con nota prot. n. 7149 del 10/03/2022;
  3. spieghi perché sia la Delibera di atto di indirizzo, sia la manifestazione di interesse avviata dal Comune per l’individuazione del gestore ignorino totalmente la gestione degli aspetti ambientali, dimenticando l’acclarata pericolosità delle emissioni atmosferiche causate da un forno crematorio, contrariamente a quanto contenuto nella dichiarazione di impegno trasmessa alla Provincia di Lecce con nota prot. n. 7149 del 10/03/2022.
  4. spieghi come si intende garantire la gestione di una struttura ad altissimo impatto ambientale paragonabile ad un inceneritore di rifiuti ed industria insalubre di prima classe con una struttura tecnico-amministrativa di dimensioni inferiori a quella dichiarata e, soprattutto, in estrema difficoltà, poiché sottodimensionata, a causa dei molteplici adempimenti in campo ambientale.

Confidando in un tempestivo riscontro l’occasione mi è gradita per porgere distinti saluti

CLICCA QUI PER LEGGERE LA RISPOSTA ALL’INTERPELLANZA DEL SINDACO SALVATORE CHIGA

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