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Donna molestata in ambulanza durante il trasporto in ospedale? Caso archiviato

Ha raccontato di essere stata molestata da un operatore del 118 durante il trasporto in ospedale. L’accusa mossa da una donna di 43 anni non ha retto in tribunale e così la giudice per le indagini preliminari Laura Liguori ha disposto l’archiviazione di un’indagine in cui erano rimasti coinvolti tre operatori del 118, accusati di violenza sessuale. Si tratta di un’autista di 53 anni, un soccorritore di 68 e un infermiere di 49 anni.

La presunta vittima, assistita dall’avvocato Carlo Scarcia, raccontò che uno di loro avrebbe appoggiato una mano su una sua gamba, per poi arrivare a oltrepassare il plaid, infilandola fra tuta e biancheria che indossava e palpandole le parti intime. Tutto questo sarebbe avvenuto durante il trasporto in ospedale, al Santa Caterina Novella di Galatina, e non solo una volta. Una circostanza che l’avrebbe turbata a tal punto di firmare le dimissioni, nonostante il parere contrario dei medici.

Per il pubblico ministero Luigi Mastroniani, che aveva avanzato richiesta di archiviazione, il racconto fornito dalla donna poteva essere falsato da “uno stato di forte agitazione psico-motoria, a causa del manifestarsi di una crisi di ansia”. Fu proprio il marito della 43enne a sollecitare l’intervento del 118 proprio per un attacco di ansia particolarmente forte della donna. Secondo il racconto della donna, accanto all’autista avrebbe preso posto anche uno degli altri due operatori, lasciando il terzo da solo nel vano sanitario. I tre, invece, sostengono di aver rispettato il protocollo: autista alla guida e infermiere e soccorritore nella parte posteriore.

La giudice non mette in dubbio il suo stato di lucidità, ma lo stato d’ansia e l’attacco di panico, come certificato clinicamente, potrebbero aver indotto la paziente a una percezione alterata di un eventuale contatto fisico.

I tre indagati erano assistiti dai legali Luca Puce, Biagio Palamà e Cesare Amoroso.

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