Si è parlato dello Zeus di Ugento (che però è esposto a Taranto) durante l’ultimo Consiglio Regionale. Ad accendere un faro è stato il Consigliere Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani. La risposta non è tardata ad arrivare da parte dell’Assessore alla Cultura, Massimo Bray.
“C’è un’intera comunità, quella di Ugento, – afferma Pagliaro – che attende di poter riavere a casa, nel suo museo archeologico, la statua bronzea del suo Zeus. Sono passati sessant’anni esatti dal rinvenimento di questo reperto straordinario, simbolo della civiltà messapica, che Ugento chiede di poter esporre con tutta la cura del caso, facendone la punta di diamante delle sue collezioni archeologiche. La via del prestito non è perseguibile, per non compromettere l’equilibrio delicato e precario dell’opera ed evitare lo stress di manovre di trasporto, movimentazione, allestimento e disallestimento, variazioni di luce e umidità”.
Ma Pagliaro rilancia:” Vogliamo che questa statua torni definitivamente nella sua Ugento, dove sarebbe il tesoro per eccellenza e non uno fra i tanti del MarTa”.
L’assessore regionali Bray ha fatto sapere di aver avviato da tempo un’interlocuzione con il Ministero per superare le barriere fra strutture ministeriali e regionali e lavorare per la migliore valorizzazione dei beni culturali sul proprio territorio, in termini culturali e turistici.
“Siamo di fronte a quello che è un capolavoro assoluto dell’arte magnogreca tardoarcaica, e anche noto per essere uno dei rarissimo originali bronzei a fusione a cera persa.
La Regione – chiarisce Bray – non ha competenza in merito alla richiesta avanzata da Pagliaro, perché il prestito può derivare da una scelta del Museo MarTa di Taranto, e la responsabilità attiene non solo la direzione del museo, ma in ultima analisi al Ministero della Cultura.
Quello che ho provato a riportare – prosegue Bray – sono le tendenze e i motivi per cui normalmente il Ministero concede, o non concede, il prestito di un’opera d’arte così rara. Proprio sullo Zeus sono stati fatti molti studi che evidenziano la delicatezza dell’opera e, probabilmente, anche i limiti che il Ministero, attraverso la direzione del MarTa, ha voluto richiamare.
Però, io credo che, se da una parte c’è la scelta del Museo, dall’altra c’è la giusta e corretta richiesta di una comunità che vuole una sua identità con un bene che le appartiene e che lo vorrebbe collocato proprio ad Ugento.
Anche per altri motivi stiamo portando avanti un rapporto da una parte costruttivo, con il Ministero, con quelli che sono, ad esempio, tutti i musei che fanno capo al Ministero, per cercare di creare un clima, una sintesi del lavoro che dobbiamo fare, valutando anche di volta in volta quelle che possono essere delle forme che facilitino la valorizzazione di un bene da parte di una comunità e di un territorio”.
Non c’è una risposta negativa alla richiesta del Consigliere Pagliaro da parte dell’assessore Bray, ci sarebbe una risposta favorevole se chi di competenza potesse valutare con attenzione i tanti beni che varrebbe la pena di dare modo a una comunità di poter goderne appieno.
Nel caso specifico dello Zeus, il Ministero, attraverso il Mar.ta, ha fatto fare delle analisi dove si sarebbe evidenziata l’impossibilità di favorire questo prestito e il diniego attuale è ancorato a quei risultati.
La Regione è al lavoro per la valorizzazione del patrimonio e per superare le barriere tra le strutture dello Stato da una parte, e le strutture che fanno capo alle Regioni dall’altra. “É uno sforzo che stiamo cercando di mettere in atto” assicura Bray. “L’auspicio – conclude Pagliaro – è che la statua di Zeus possa essere esposta permanentemente nella sua casa, e il caso Ugento diventi un modello per la regione”.
Quella del ritorno dello Zeus a Ugento sarebbe un grande gesto da parte delle autorità competenti anche perché tornerebbe a casa la nostra storia ,tenendo conto che Ugento con il suo museo e ho attrezzata per ospitarlo , prima viene presa la decisione e meglio e .grazie a chi si sta adoperando perché questo accada e a chi concederà il nulla osta per lo spostamento , noi aspettiamo con ansia e fiduciosi che ciò avvenga.