Riceviamo e pubblichiamo una lettera arrivata alla nostra redazione in merito al rischio chiusura del Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi.
Una gestione commissariale lunga, dispendiosa e fallimentare. C’è ben poco da dire su quanto fatto dal Commissario Straordinario Alfredo Borzillo nominato dalla Regione Puglia per guidare i Consorzi di Bonifica Terre d’Apulia, Stornara e Tara, Arneo e Ugento. Non è la critica della ragion politica nei confronti del manager barese, ma sono i freddi numeri a confortare questa tesi che sta letteralmente smantellando un territorio, quello salentino, lasciando lavoratori a casa, e, nel frattempo, prosciugando le casse della Regione Puglia.
La storica sede del Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi a breve sarà chiusa e destinata ad altra destinazione. Il perché? Semplicemente perché è troppo grande e onerosa dal punto di vista gestionale. Ma a leggere quanto scritto nei bilanci, il costo è rimasto sempre lo stesso, a differenza, invece, di altri costi che sono incredibilmente lievitati.
Basti pensare che il Direttore Generale e quello dell’Area Agraria costerebbero alle casse della Regione Puglia, ben 300mila euro. Mentre una semplice perizia per valutare l’immobile, redatta da un funzionario di un altro Consorzio di Bonifica sarebbe venuta a costare “solo” 3.400 euro. E continuando a spulciare tra i bilanci si troverebbe una media di oltre 200.000 euro di incarichi legali per Ente.
I servizi? Quelli pochi, con la scusa che non erano state emesse le cartelle esattoriali. Invece, ormai sono più di due anni che si ricevono per le ultime cinque annualità. Quindi, da una parte la gestione commissariale incasserebbe circa 10 milioni di euro l’anno dalla Regione Puglia (soldi dei contribuenti) e dall’altra frugherebbe nelle tasche dei cittadini per i tributi relativi alla bonifica. Nel frattempo, gli uffici si sono svuotati dai tanti lavoratori andati in pensione che sono stati sostituiti da altri, ma solo a tempo determinato che, puntualmente, al termine del contratto, rimarrebbero a casa.
Una continua beffa nei confronti dei cittadini, vessati continuamente, che non possono usufruire dei servizi di questi Enti, perché sprovvisti di personale. Il tutto nella cornice di una legge, la n.1/2017, che avrebbe dovuto sopprimere questi enti per dare forma a un solo Consorzio che avrebbe gestito il territorio da Bari a Santa Maria di Leuca. Invece, si è ancora in gestione commissariale, con un incredibile costo per tutti e con una gestione alquanto discutibile.