Da lunedì sera Taurisano si è fermata e si è stretta attorno ad una famiglia sofferente per la scomparsa del loro piccolo angelo che, a soli due anni, è volato in cielo.
Da lunedì sera il silenzio, il raccoglimento, la preghiera e la vicinanza a mamma e papà, al fratellino, agli zii e parenti tutti hanno scandito le giornate nella città salentina: giorni in cui i ritmi quotidiani sono stati spezzati dalle lacrime, dal dolore e dalla sofferenza.
Una funzione religiosa partecipata da persone, parenti ed amici. Lacrime e commozione durante la celebrazione eucaristica. Poi l’applauso all’uscita della bara bianca, accompagnata dal lancio di palloncini, lasciati liberi di volare fino al cielo, lì dove sicuramente sta continuando a vivere, ora che è un piccolo angelo. Così Taurisano ha salutato, per l’ultima volta, il bambino di 2 anni venuto a mancare tragicamente il 17 luglio scorso, annegato nella piscina del giardino della sua abitazione, in contrada Ucceri.
A presiedere il rito esequiale, che ha avuto luogo presso la chiesa “S. Martiri G. Battista e M. Goretti” di Taurisano, il parroco Don Mario Politi.
“Siamo qui per dire al nostro piccolo fratello un “arrivederci in paradiso!”. Lui ora, infatti, è un angelo del paradiso: lascia il nostro mondo, il suo posto nella sua famiglia e parentela per una realtà più grande. Egli veglia su di noi e particolarmente sulla sua famiglia. Non dobbiamo vedere il lato più immediato, quello della morte, perché quest’ultima non è un fine ma un mezzo per entrare nella gloria di Dio. – ha ricordato il presbitero durante l’omelia – Il nostro fratello è un angelo che il Signore ha voluto non conoscesse le realtà terresti che avrebbero offuscato la bellezza della sua anima. Non sappiamo perché il Signore ce l’ha tolto, ma Lui non toglie se non per arricchire la vita dei suoi famigliari. Ora più che mai sentiremo il nostro piccolo fratello vicino”.
A ritrovare il piccolo, ormai senza vita, alle ore 21 di quello lunedì fatale è stata la nonna. Quest’ultima e la madre erano in casa al momento della tragedia. Vani sono stati tutti i tentativi degli operatori, arrivati dalla postazione di Casarano, per cercare di rianimarlo. Purtroppo, era già andato via, era volato in cielo. Ora lì è libero di librarsi nel nell’aria con dolcezza e spensieratezza: è un piccolo angelo e dall’alto guarda affettuosamente tutti.