Il giudice Angelo Zizzari ha rigettato la richiesta di patteggiamento, presentata dai legali Giuseppe Presicce e David Alemanno, difensori di un cinquantunenne di Taurisano. Quest’ultimo avrebbe, quindi, potuto chiudere il suo conto con la giustizia con cinque anni di reclusione. La richiesta era stata presentata dopo la notifica del decreto di giudizio immediato con il quale era stato fissato l’inizio del processo ordinario.
Cinque anni sono stati considerati pochi dal gip, che non intende escludere dal conteggio né l’aggravante del metodo mafioso, né la recidiva.
Il cinquantunenne dovrà prepararsi al processo, che si discuterà col rito abbreviato il 20 settembre prossimo dinanzi al giudice Marcello Rizzo, e dovrà rispondere anche dell’accusa di spaccio, (poiché al momento dell’arresto fu trovato in possesso di 23,57 grammi di cocaina).
L’uomo era stato arrestato lo scorso 16 novembre, quando in un cantiere a Presicce-Acquarica si sarebbe presentato con un familiare, un quarantaduenne di Taurisano, con la pretesa di richiedere denaro in cambio di protezione. La visita sarebbe stata solo l’incipit di successive richieste estorsive: denaro in cambio di “protezione” dei macchinari. Tant’è che il malcapitato, in accordo con lo stesso cinquantunenne, gli avrebbe consegnato 2mila euro. Nonostante questo, però, si verificò il furto di un veicolo, seguito dalla richiesta di 11mila euro, come somma necessaria per riottenerlo.
Per il familiare dell’imputato ed altro protagonista della vicenda, invece, la richiesta di patteggiamento, per un totale di dieci mesi, è stata accolta. A quest’ultimo era contestata solo l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.