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Taurisano, al teatro tenda va in scena “Pensaci, Giacomino”

Domenica 11 giugno 2023 a Taurisano va in scena “Pensaci, Giacomino”, una delle commedie più note e apprezzate di Luigi Pirandello.

Le porte della struttura di via Aldo Sabato (civico 19) si apriranno alle ore 20 per ospitare l’evento, organizzato dall’associazione di volontariato “Il Sole” e patrocinato dal Comune di Taurisano, che inizierà alle ore 20:30. Per accedere alla rappresentazione è richiesto un contributo di € 5,00, mentre l’ingresso è gratuito per i minori di 10 anni. Per info e prenotazioni telefonare al 3280229110.

Ad interpretare “Pensaci, Giacomino” sarà la Compagnia Teatrale “La Busacca” con la regia di Francesco Piccolo. In scena Francesco Piccolo, Sabrina Donnicola, Sasy Piccolo, Claudia Mancino, Ettore De Matteis, Stefania Bocco, Mina Morciano e Giovanni Cordella.

Il nucleo originario della commedia è tratto dall’omonima novella originariamente pubblicata sul Corriere della Sera del 23 febbraio 1910 e poi trasposta in una versione teatrale in siciliano e solo successivamente tradotta in italiano. La composizione in siciliano fu realizzata per soddisfare le richieste di un affermato attore comico, Angelo Musco che fu anche protagonista assieme a Elio Steiner e Dria Paola della riduzione cinematografica del 1936. Tra i più celebri interpreti della commedia vi sono stati, oltre a Musco, anche Sergio Tofano, Salvo Randone, Turi Ferro, Ernesto Calindri e, in tempi più recenti, Leo Gullotta.

La trama

Una scuola di un piccolo paese siciliano. Il professor Agostino Toti, insegnante ginnasiale, è piuttosto anziano, ed è screditato agli occhi di alunni e colleghi. Solo contro tutti, si sente impossibilitato nel continuare a insegnare. Toti cova del risentimento nei confronti dell’intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti di quello Stato cui imputa il suo fallimento, prende per moglie una ragazza giovanissima, Lillina. Sposandola, Toti potrà assicurarle la propria pensione, una volta deceduto. Lillina è incinta di un giovane del paese, Giacomino, ma questo non distoglie Toti dal suo proposito, né sembra turbarlo più di tanto. Nei suoi piani, Agostino e Lillina potranno continuare ad amarsi, mentre il ruolo giuridico di capofamiglia resterà a lui.

Tra Toti e Giacomino, il quale in passato è stato allievo del professore, il rapporto è buono. Dopo un’accesa discussione che coinvolge tutta la famiglia, il professore riesce ad imporre agli altri questa sua idea di un ménage à trois: a suo dire, gli scopi che si prefigge di conseguire attraverso questo progetto sono ben più importanti delle malelingue, che certamente vi troveranno ottimo materiale per spettegolare e malignare. Il matrimonio tra Toti e Lillina ha luogo: ora ci troviamo nella casa della nuova famiglia.

Il figlio di Lillina e Giacomino, Ninì, viene cresciuto dal professore come fosse suo figlio. Le lamentele dei compaesani, però, si fanno sentire: soprattutto il Cavalier Diana, direttore del Ginnasio dove Toti ha la cattedra di Storia Naturale, stigmatizza fortemente la situazione venutasi a creare. Diana invita Toti a lasciare la scuola, poiché come rappresentante di un’istituzione rispettabile non può non curarsi dell’immagine offerta alla gente. Nel frattempo, Toti ha ereditato – in modo del tutto inaspettato – una piccola fortuna da un parente in Romania. Questo lo solleverebbe da ogni preoccupazione di carattere economico. Toti, Lillina e Giacomino sono criticati aspramente anche dai genitori di lei che, per la vergogna terribile, non si fanno più vedere in giro. Ciliegina sulla torta: Lillina è disperata, perché da alcuni giorni Giacomino non si fa più vedere. Il sacerdote padre Landolina si presenta a casa di questi esprimendo tutto il suo biasimo per l’incresciosa situazione.

L’atto terzo della commedia si apre a casa di Rosaria, sorella di Giacomino, con l’arrivo di Padre Landolina, il quale le annuncia che Toti è disposto a firmare una carta con la quale smentirà tutte le dicerie che circolano in paese. Il documento è di vitale importanza per la famiglia Delisi: Rosaria, infatti, è intenzionata a far sposare suo fratello con un’altra ragazza. In questa situazione sempre più tesa e difficile, Giacomino è sul punto di arrendersi e di accettare il fidanzamento con la ragazza. Rosaria è supportata anche da padre Landolina che, per togliere Giacomino da questa scandalosa situazione, gli consiglia di abbandonare figlio e compagna. Ma Toti si reca da Giacomino tenendo il piccolo Ninì per mano, e minacciando di andare a casa della nuova fidanzata in compagnia del figlioletto e di rivelarle tutta la storia. Un ultimo scontro fra Toti e padre Landolina mette ancor più in rilievo l’ipocrisia di quest’ultimo e arriva quasi a sovvertire i ruoli, facendo assurgere il professore a una statura etica sicuramente maggiore di quella mostrata dal prete. Messo a tacere il prelato con grande fermezza, Toti fa intendere a Giacomino come egli debba assumersi le proprie responsabilità: anche se è un’impresa quasi impossibile andare avanti con la farsa del ménage à trois, ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.

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