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Minaccia e perseguita l’ex compagna: 41enne rinviato a giudizio

Avrebbe avuto un atteggiamento persecutorio nei confronti della sua ex amante, minacciandola, controllandola, ricattandola, estorcendole somme di denaro, ed infliggendole continue e profonde umiliazioni.

Per questi motivi un 41enne di origini albanesi e domiciliato in un paese del barese è stato rinviato a giudizio dal Gip Angelo Zizzari.

Durante l’udienza preliminare, che si è celebrata ieri, lunedì 8 maggio 2023, la vittima, una donna di 41 anni di origini straniere ma residente a Taurisano, si è costituita parte civile.

Le continue pressioni dell’ex compagno, infatti, avrebbero creato un perdurante e grave stato d’ansia e di paura nella donna, ingenerando un fondato timore per la sua incolumità, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita, e cambiare di frequente il proprio domicilio per il timore di essere rintracciata dall’uomo.

Gli atteggiamenti vessatori dell’uomo sarebbero iniziati nell’ottobre del 2021, quando il 41enne era in carcere in Albania.

“Giuro che qualcuno pagherà a quanto pare …la tua vita è troppo corta, la tua strada è troppo corta…io sono in carcere in Albania e non posso fare niente …poi vedrai…quello che ti devo fare lo faccio..tu non saprai niente se io sono a Lecce o a Taurisano…ti farò quello che meriti e non lo saprà nessuno…Tu pagherai tutto , anche questo che sto passando io ..ti dico una cosa: la tua lingua sarà tagòiata da me prima…penso che ti farò molto male”, avrebbe detto durante una telefonata.

Tra dicembre 2021 e gennaio 2022 le stesse modalità vessatorie sono state messe in atto dagli amici dell’uomo che, tramite lettere, continuano a creare un clima di terrore nella donna: “Ti ha detto mai perché è stato in galera la prima volta non penso..lui è stato in galera perché ha accoltellato sua moglie, ha accoltellato l’orecchio perchè lei ha tradito e tu l’hai deluso, l’hai tradito , noi lo sappiamo guai a te quando lui uscirà ti chiuderanno, i bambini li chiuderanno..non ti preoccupare che tu o qualcuno dei tuoi familiari pagherete tutto ..hai 15 giorni di tempo per chiarire con lui, vai in Albania e incontrati faccia a faccia ..devi sapere che non è una minaccia ma diventerà tutto realtà”.

Nel settembre 2022 i toni diventanto molto più gravi: l’uomo avrebbe dichiaro di conoscere il nuovo domicilio della donna (nella stessa telefonata avrebbe espresso la volontà di rapire il figlio, anche a costo di bruciare l’ex compagna e tutta la sua famiglia), e, in una telefonata successiva, di essere uscito dal carcere.

Per i danni arrecati alla ex compagna, difesa dall’avvocato Ada Alibrando, è stato chiesto un risarcimento pari a 100mila euro. L’uomo è difeso dall’avvocato Mario Urso.

L’udienza è fissata per il prossimo 14 luglio, davanti al tribunale monocratico, con il giudice Piazzalunga.

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