“XXX – volevo distruggere qualcosa di bello” è il titolo della mostra d’arte personale di Leandro Caroli, che si svolgerà dal 5 aprile al 5 maggio presso la Caffetteria Normal di Taurisano (Corso Umberto I, 160).
L’artista taurisanese rappresenta nove soggetti tra artisti, sportivi ed iconici personaggi cinematografici, iniziando il suo percorso con la rappresentazione di due delle figure mediatiche più discusse dell’ultimo Festival di Sanremo: la pallavolista Paola Egonu e la fashion blogger Chiara Ferragni.
“Il trait d’union che li unisce tutti si concretizza visivamente nella presenza, in ogni singola opera, del piede di quello che non può che essere un cadavere ancora caldo, vittima di omicidio per mano (o coltello, revolver, montante destro, a seconda delle circostanze) del soggetto dell’opera” spiega Gianni Orlando nell’introduzione della mostra.
Leandro Caroli, quindi, sembra voler affrontare vari temi, tra cui quello della lotta al razzismo, dell’emancipazione femminile, con un’impronta totalmente noir che avvolge i personaggi simbolo di questi valori.
“XXX – #drawdrawdraw dove ovviamente “draw” può stare per “disegno” ma anche per “pareggio”, dove però ad essere pareggiati non sono i punti di un confronto sportivo, quanto piuttosto i “conti” in senso molto più ampio. – scrive Gianni Orlando – Si parte infatti da Paola Egonu, che qualche sassolino dalla scarpa da volley ha fatto chiaramente capire di volerselo togliere, per passare a un permalosissimo Eric Cantona che non aspetta il triplice fischio per pareggiare, a suon di calci volanti, i conti con il tifoso avversario che lo insulta, poi una noirissima Monica Vitti, reduce dall’esistenzialismo dei film di Antonioni, che finalmente si libera e, seppur solo oniricamente, regola i conti con il “masculo” che l’aveva sedotta e abbandonata in “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli; ed ancora, tra gli altri, un Mike Tyson che vede rappresentata la sua intera carriera in due elementi nell’opera a lui dedicata: i piedi di un rintronato Trevor Berbick (l’uomo più sbagliato nel posto più sbagliato nel momento più sbagliato della storia della boxe e le sue inconfondibili calze nere lunghe), costretto a mollare in pochi istanti il suo titolo dei massimi al ragazzo di ferro venuto dal Bronx, e l’orecchio di Evander Holyfield strappato da Iron Mike nel suo ultimo grande match. Le rappresentazioni, sullo stesso tema, di Sid Vicious, Rihanna, Michael Jordan, Mia Wallace, Joker e Zendaya completano la personale di Leandro Caroli: a voi il compito di scegliere il vostro preferito”.
LA BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Leandro Caroli, giovane artista taurisanese, dopo aver conseguito studi classici, si è formato presso lo Studio d’Arte del padre. Ha frequentato vari corsi di restauro: legno, tele e manufatti durante le sue esperienze nelle città di Lecce, Bari, Roma e Firenze. Nelle sue opere appare evidente una vena surrealistica che lo contraddistingue. Un surrealismo, a mio parere, fatto da sue personali reinterpretazioni nonché contaminazioni concettuali della classicità. Conoscitore delle più svariate tecniche – antiche e moderne – può dirsi di aver raggiunto un’autonomia artistica e un suo personale modo di lavorare, che oggi gli consente di potersi pregiare di un felice riscontro di pubblico e critica. Caroli, è un artista ormai maturo, con all’attivo più di un decennio di creatività che – per chi lo conosce e lo segue – ci si augura gli sia inesauribile. A lui, giovane ventisettenne, va certamente inquisito l’animo se si vogliono comprendere i suoi elaborati, nei quali felicemente alloggia la sua fresca raffinatezza lirica e non solo, ma anche tecnica e di contenuto. Lavori, i suoi, a volte di una preoccupante quanto sottile solennità; a volte di una rassicurante, quanto arguta leggerezza. Un’opera, la sua che subito svela all’osservatore la notevolezza del suo impegno rivolto a consolidare un percorso culturale proprio rappresentando la realtà attraverso le lenti della sua sensibilità straordinaria e raffinata. Non bisogna dimenticare, con ciò, che l’artista è la sua opera. È lui che prima di tutto bisogna conoscere: la sua personalità di uomo e di artista; il suo percorso evolutivo sia caratteriale che artistico. Per cui è necessario e indispensabile indagare sulle sue proprietà intellettuali ed emotive se si vuole avere una qualche possibilità di successo nella comprensione delle sue opere. Il fatto che sin da bambino abbia coltivato il desiderio inconscio di rappresentare il mondo della natura circostante, ci fa capire come egli sia nato con questo dono meraviglioso di essere un interprete attento e curioso del mondo che lo avvolge. Ora, è noto quanto ci sia di affinità espressiva tra pittori, musicisti e poeti. Anzi, penso di poter affermare che queste tre categorie di artisti hanno in comune una sensibilità nella percezione della realtà e nella sua rappresentazione, che li accomuna in una sorta di unicum estetico che li porta ad esprimersi con efficacia nella loro specificità. Al riguardo Aristotele, nella sua Poetica, spiega quanto la creazione artistica sia del poeta come del pittore sia un fatto divino. Parla della frenesia e dell’estasi che consente all’artista di identificarsi con i suoi personaggi e con i suoi paesaggi, di perdersi liricamente in essi. Non c’è altra spiegazione cogente che permetta di capire la costanza, la tenacia di Leandro Caroli, che lasciata la sua terra, gira l’Europa per visitare musei e mostre, manifestando un desiderio di conoscere e di capire, dimostrando in questa sua ansia proprio quella frenesia (Pulsionale aggiungerei io) di cui parlava Aristotele e alla fine, giunto davanti alle opere, rimanere estasiato nel contemplare la bellezza e la forza dell’espressione lirica degli artisti.