“Un Natale non vissuto pienamente”, almeno tra le mura delle Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo I Polo di Taurisano.
È questo quanto hanno lamentato alcuni Genitori taurisanesi, che, secondo quanto riportato in una segnalazione ricevuta al numero di “Dillo alla Redazione” di Taurisano.Online, non sarebbero stati ammessi alle recite scolastiche natalizie dei figli.
I Genitori, secondo quanto si legge nel testo ricevuto al nostro numero WhatsApp (+39 328 651 777 1), avrebbero tanto desiderato “godere della magia e dello spirito del Natale tra le mura della loro scuola” assieme ai loro piccoli, soprattutto considerato il brutto periodo pandemico appena trascorso, il quale ha “costretto tutti a mantenersi lontani, a rinunciare ad abbracci e baci, a nascondere i sorrisi dietro soffocanti mascherine”.
Questa decisione dell’Istituto scolastico taurisanese sembrerebbe non aver riguardato solo le recite, ma anche altre attività scolastiche come l’incontro degli insegnanti con i genitori prima della pausa natalizia.
Quest’ultimo, infatti, sembrerebbe essersi svolto in modalità online, secondo quanto riportato nelle ultime battute della segnalazione: “E questo non è il solo episodio di questo genere perché anche negli altri ordini d’istruzione, ad esempio, i tradizionali incontri scuola – famiglia sono stati svolti online, non dando la possibilità di confrontarsi davvero e in maniera proficua sull’andamento degli alunni”.
“Tutto sembra voler essere un modo per creare distanza tra la scuola e le famiglie. – concludono i Genitori – una barriera in un mondo in cui dovrebbe esistere un ponte continuo e una relazione forte tra la scuola, la famiglia e il territorio, con l’obiettivo di formare cittadini di un mondo migliore”.
Di seguito, il testo integrale della segnalazione:
“Possiamo dire che questa fine d’anno sembra essere finalmente la prima vissuta in serenità dopo l’epidemia di Covid. Siamo usciti provati da un’esperienza che ha costretto tutti a mantenersi lontani, a rinunciare ad abbracci e baci, a nascondere i sorrisi dietro soffocanti mascherine. L’emergenza sanitaria è finita da mesi ormai. Finita sì, ma non proprio per tutti, di sicuro non per la Dirigente dell’Istituto Comprensivo Primo Polo Taurisano. Come in tutte le altre scuole d’Italia anche nella nostra scuola si frequenta in presenza, senza necessità di utilizzare mascherine, senza distanziamento. Insomma, si vive la scuola che abbiamo conosciuto noi come studenti ma non quella che hanno conosciuto i nostri genitori che aspettavano il Natale per poter vedere le recite scolastiche dei figli, con canti, poesie e cappellini rossi. Nei paesi limitrofi i genitori della scuola dell’infanzia hanno potuto assistere a questo momento di felicità, a Taurisano, invece, è stato vietato di portare a casa questo ricordo che non potrà più tornare indietro. I bambini hanno sofferto mesi chiusi dentro casa, lontani dagli affetti, dai banchi di scuola e in questo primo anno di ritrovata tranquillità avrebbero potuto godere della magia e dello spirito del Natale tra le mura della loro scuola non è stato possibile a pieno, perché i più piccoli si sono preparati imparando canzoncine natalizie e brevi poesie, hanno indossato i loro cappellini rossi e si sono esibiti a porte chiuse, lontano da mamma e papà. E questo non è il solo episodio di questo genere perché anche negli altri ordini d’istruzione, ad esempio, i tradizionali incontri scuola – famiglia sono stati svolti online, non dando la possibilità di confrontarsi davvero e in maniera proficua sull’andamento degli alunni. Tutto sembra voler essere un modo per creare distanza tra la scuola e le famiglie, una barriera in un mondo in cui dovrebbe esistere un ponte continuo e una relazione forte tra la scuola, la famiglia e il territorio, con l’obiettivo di formare cittadini di un mondo migliore”.
Vi capisco e trovo questa decisione assurda e in totale contrasto con quello che dovrebbe essere lo spirito della scuola , purtroppo anche noi durante questi ultimi anni abbiamo combattuto per ottenere più incontri , più collaborazione …ma anche la nostra dirigente a Lequile ha preso decisioni decisamente controcorrente ,ci siamo scontrati con una gestione delle attività scolastiche totalmente chiusa e anche cercando di mediare tramite il comune non siamo riuscite ad ottenere nulla ,dovremmo unirci e tenere un pugno più duro ,dovremmo poter parlare senza avere un muro davanti ,e invece tutto è concesso . quest’anno per grazia ricevuta almeno il presepe in chiesa siamo riusciti a farlo .combattete il prossimo anno cercando di unirvi il più possibile.buon natale
Non sempre l’ingerenza dei genitori è un bene. Il discorso delle recite a porte chiuse è un conto, ma pretendere di mettere bocca anche sull’aspetto didattico, ha portato la, scuola al degrado e la Scuola dell’Infanzia a Babysitteraggio. Ognuno deve rientrare nei limiti del proprio ruolo e la famiglia deve pensare ad educare, perché questo manca…e tanto.