Nel luglio scorso la storia di Gaia aveva fatto emozionare e gioire tutti, finendo perfino su molti giornali di cronaca per la grandiosità di quanto era successo.
La piccola taurisanese, infatti, era arrivata in quei giorni al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari per problemi respiratori e le analisi avevano subito evidenziato la presenza di una massa tumorale all’interno della cassa toracica. Così la piccola era stata presa in carico dal reparto di Chirurgia pediatrica che, in poco meno di due settimane, ha organizzato una equipe multidisciplinare per l’esecuzione del delicatissimo intervento.
L’eccezionalità del caso era dovuta alla rarità del tumore: le sue dimensioni avevano fatto sì che la trachea e il cuore avessero completamente deviato a destra e la massa tumorale, estendendosi nell’emitorace sinistro, aveva occupato quasi totalmente e compresso completamente il polmone. All’eccessiva dimensione della massa si aggiungevano anche le criticità dell’età (9 mesi) ed il peso della piccola paziente (circa 7 kg).
In sala operatoria era stato previsto ogni possibile scenario in modo da predisporre tutto il necessario per poter affrontare rapidamente ed efficacemente ogni evenienza, sino a contemplare l’impiego dell’ECMO: una sofisticata e complessa procedura di circolazione extracorporea cui si ricorre come supporto nei soggetti con insufficienza cardiaca o respiratoria, affidando temporaneamente le funzioni di cuore e polmoni a un macchinario esterno.
L’intervento chirurgico, durato sei ore, era stato portato a termine con successo, senza alcuna complicanza intraoperatoria e la piccola paziente, dopo essere stata assistita per 48 ore in Terapia intensiva per raggiungere una progressiva autonomia respiratoria, è stata ritrasferita in Chirurgia pediatrica. Il brillante decorso post operatorio ha permesso di dimettere dopo sette giorni di degenza la bambina e di riaffidarla alle cure e all’amore dei genitori. “Vedere Gaia ogni giorno è un emozione, ed ogni giorno è un ringraziamento“, ha detto mamma Elisa.
In ogni storia ci sono dei personaggi, ed in questa, oltre alla piccola Gaia, ci sono i genitori Elisa ed Eugenio che in ogni momento non hanno mai fatto mancare l’amore e l’affetto alla loro figlia, affrontando tutto con coraggio, determinazione e fede.
Già, perché a tutto quello che è successo fa da cornice una storia di Fede, ed è proprio con il silenzio e la preghiera che i due Genitori hanno vissuto l’intensità di ogni singolo momento in ospedale. Alla poca speranza di vita data dalla razionalità e dall’oggettività medica, Elisa ed Eugenio hanno contrapposto la speranza cristiana, ed è da questa che è maturata in loro la decisione di battezzare prima dell’intervento (il 27 luglio) la piccola Gaia.
Ad amministrare il Sacramento sono stati proprio loro, realizzando a pieno quanto dice la Costituzione conciliare “Lumen Gentium”, che definisce la Famiglia come “piccola Chiesa Domestica”, sottolineando i rapporti profondi e consolidati tra la Chiesa, formata e fondata su Cristo, e la Famiglia, fondata sul Sacramento del matrimonio.
Mamma Elisa e Papà Eugenio non volevano non dare, in quei momenti prima dell’intervento pieni di incertezza, paura ed apprensione la cosa più bella che a loro volta avevano ricevuto: la Fede. Nell’intimità della loro famiglia hanno fatto questo importante dono a Gaia, senza un Presbitero, senza Padrino e Madrina: alla loro assenza faceva da contrappeso la presenza dell’essenzialità: la Famiglia.
Il battesimo celebrato in quella stanza di ospedale è valido, e da allora Gaia non è solo rinata in virtù dell’intervento, ma è anche “rinata a nuova Vita”, come dice il rituale del Sacramento.
A completare il rito, domani pomeriggio, durante la S. Messa vespertina nella Chiesa Cattedrale, la piccola riceverà liturgicamente i riti complementari (segno di croce, unzione con il S. Crisma, Consegna della candela e della vestina bianca) dal Vescovo della Diocesi di Ugento – S. M. di Leuca Mons. Vito Angiuli.
Inoltre, domani Gaia verrà presentata ufficialmente alla Comunità Cristiana, e come nelle storie più belle bisogna sempre leggere cosa c’è dietro. Domani, durante il rito liturgico, verrà presentata la storia di una famiglia che ha vissuto dei momenti bui illuminati solo dalla luce della fede. Il Battesimo, celebrato in questa forma così inusuale, semplice ma essenziale sarà per sempre il sigillo che legherà mamma Elisa, papa Eugenio e Gaia per sempre, proprio in virtù di quanto vissuto. La storia di Gaia è un inno alla Vita. Auguri piccola.
Gaia, la tua vita sia, giorno dopo giorno, per lunghi anni, gioiosa espressione di coraggio, di bellezza, di MERAVIGLIOSA GRAZIA.