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Al GTO Conference 2022 l’esperienza di Asia Troisio

È Asia Troisio la giovane taurisanese che nei giorni scorsi ha preso parte al “GTO Conference 2022”, l’incontro che mette giovani e professionisti del settore turistico di fronte alle eccellenze del settore per un dialogo che permetta di acquisire nuove conoscenze ed avere una visione più ampia di quello che il futuro può offrire.

Gli ultimi due anni, caratterizzati da notevoli cambiamenti, hanno portato a riesaminare e rielaborare anche il settore turistico e dell’ospitalità. Nel solco di questi si inserisce GTO, creata per riunire alcuni dei più straordinari leader del settore al fine di riscrivere il futuro delle giovani generazioni e dell’ospitalità attraverso Masterclass di eccellenza con argomenti concreti da mettere in pratica fin da subito in ogni struttura, un’incredibile network tra persone, aziende e istituzioni, ma soprattutto nuove prospettive per i giovani e per i meno giovani.

La ventiquattrenne taurisanese è salita sul palco della Conferenza con una sua analisi sul mondo delle Università e mondo del Lavoro, partendo da un confronto tra l’Italia e uno Stato estero: “In Italia la prima esperienza lavorativa comincia a 24 anni per i maschi e 26 per le femmine, in Inghilterra 19 per i maschi e 21 per le femmine. In Italia, gli studenti universitari italiani che lavorano stabilmente sono il 6%”.

La sua analisi ha continuato, poi, dividendosi in tre punti: università, aziende e studenti: “L’Università non incentiva al lavoro, propone pochi corsi part-time dove l’impegno è calcolato in base all’impegno lavorativo e lo studio è bilanciato, però incentiva alla frequenza. Inoltre, fa differenza tra studenti frequentati e non. La media e il voto è importantissimo, si, ma non è tutto. Le aziende, invece, sono un po’ restie a dare fiducia ad una persona in formazione, mentre gli Studenti hanno paura di lavorare full-time”.

La soluzione, per la studentessa taurisanese, è frutto di un’analisi che parte proprio dalla sua esperienza: “Nel mondo del turismo è difficile pensare ad uno studente che concluda i suoi studi a 24 anni senza aver messo piede in albergo. Dobbiamo scaldare i motori, e lavorarci molto. Io credo che il nostro futuro sia ibridazione contaminazione. Questi due mondi devono convivere e giovare l’uno all’altro: il mondo del lavoro e il mondo dell’università. Le Università devono motivare gli studenti ed incoraggiare tanto, soprattutto i corsi part-time. Le Aziende devono dare fiducia perché gli studenti troveranno un modo: una persona che sta studiando quello che opera nel quotidiano, vi assicuro darà un occhio in più, uno spunto in più”.

Le prospettive future per la giovane sono però ottime: “Nel futuro se la società non si adatta, se l’università non si adatta, allora il mercato e le aziende troveranno una soluzione di studio flessibile e di vita flessibile”.

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