Come ogni anno, il 16 ottobre si celebra la “World Restart A Heart Day” (WRHA), la giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare.
L’obiettivo è rafforzare la consapevolezza dell’importanza delle manovre salvavita, spiegando come ogni persona può effettivamente fare la differenza attraverso la conoscenza delle tecniche da usare con le proprie mani, che diventano così strumenti capaci di salvare una vita.
A tal proposito, la Protezione Civile “Falchi del Salento”, con il patrocinio del Comune di Taurisano, ha organizzato una manifestazione in piazza Castello. Durante l’evento, in programma domenica 22 ottobre 2023, il personale abilitato sarà a disposizione per dimostrare ed insegnare le manovre salvavita, da effettuare in caso di arresto cardiaco. Un medico, inoltre, effettuerà gratuitamente la misurazione del punteggio di RISCHIO CARDIO-VASCOLARE A 10 ANNI.
Ogni anno, sono circa 400 mila gli arresti cardiaci che si registrano in Europa, di cui 60 mila in Italia. Solo nel 58% dei casi, però, chi assiste interviene con le manovre salvavita, come massaggio cardiaco o ventilazioni, e in una percentuale ancora più esigua, il 28% dei casi, si utilizza un defibrillatore. La sopravvivenza è di circa l’8%.
Questi i numeri pubblicati in occasione della Giornata mondiale per la rianimazione cardiopolmonare che ricorre il 16 ottobre. I dati sono stati presentati a Roma, alla Camera dei deputati.
La strada per ridurre l’impatto di questo fenomeno, che si verifica il più delle volte al di fuori di un contesto sanitario, passa per questi step: “riconoscere che si tratta di un arresto cardiaco, chiamare il 118, cercare un defibrillatore e cominciare la rianimazione”, come ha spiegato il presidente eletto dello European Resuscitation Council Federico Fiorenzo Semeraro. Quante più persone, poi, sono in grado di applicare questo semplice algoritmo, tanto maggiore sarà la sopravvivenza tra chi è colpito da un arresto cardiaco. Ad esempio in Danimarca, in dieci anni, investendo sulla formazione, si è riusciti a triplicare la sopravvivenza delle vittime di arresto cardiaco.