Sono tre le persone che risultano indagate, a vario titolo, per truffa in concorso, sostituzione di persona ed esercizio abusivo della professione.
Queste le accuse contestate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce Rosaria Petrolo, al termine delle indagini preliminari, nei confronti di un titolare di un’agenzia immobiliare (46 anni) ed una 47enne di Tricase. Nel mirino degli investigatori c’è anche un 42enne di Alessano.
I tre, con vari artifizi e raggiri, si sarebbero sostituiti a venditori e compratori nelle pratiche di compravendita di immobili situati a Taurisano, Patù, Gagliano del Capo e Tricase, intascando i soldi delle caparre e dei saldi.
Le vittime del piano portato avanti dagli indagati sono dieci: un 44enne ed una 62enne residenti a Taurisano, un 57enne di Gagliano; una coppia francese (54 anni lui e 58 lei); un 72enne ed una 66enne residenti a Presicce-Acquarica; una 46enne di Miggiano; un 47enne ed una 41enne residenti in Friuli-Venezia Giulia.
Le parti offese sono difese dagli avvocati Paolo Maggiore, Luigi Chiffi, Luigi Potenza e Fabio Accogli. Per quanto riguarda gli indagati, invece, saranno affiancati in giudizio dagli avvocati: Ada Alibrando (difesa del 42enne di Alessano); Antonio Manco per il 46enne e la 47enne di Tricase.
I FATTI
Quattro gli episodi finti all’attenzione degli investigatori.
Il primo caso, oltre al titolare dell’agenzia ed il 42enne di Alessano, vede coinvolti un uomo di Gagliano del Capo e due cittadini francesi. Questi ultimi avrebbero addirittura firmato un falso contratto di compravendita nella sede dell’agenzia immobiliare, dinanzi ad un soggetto non identificato, spacciatosi per un notaio. Avrebbero, inoltre, effettuato su un conto corrente intestato al titolare dell’agenzia diversi bonifici, per un valore complessivo di 122.200 euro, con l’obiettivo di acquistare l’immobile. Il vero proprietario, però, era all’oscuro di tutte queste operazioni, e la persona con la quale gli acquirenti si sarebbero relazionati era il 42enne di Alessano.
Il secondo episodio di truffa, messa in atto dal solo titolare dell’agenzia, riguarda un immobile situato a Castrignano del Capo. Anche in questo caso, due soggetti (un 72enne ed una 66enne, entrambi residenti a Presicce-Acquarica) sarebbero stati indotti a versare una caparra di 35mila euro sul conto del titolare. Stessa situazione anche qui: i veri proprietari dell’immobile (un 47enne ed una 41enne residenti in Friuli-Venezia Giulia) sarebbero stati all’oscuro dell’intera operazione.
Vittima della terza truffa, che vede indagati il titolare e la 47enne di Tricase, è una 46enne di origini austriache, ma residente a Miggiano. I due si sarebbero presentati come proprietario dell’immobile e lei come moglie di quest’ultimo, inducendo la donna a versare tre caparre per 21 mila euro totali, oltre a duemila euro in contanti a titolo di provvigione per l’agenzia immobiliare.
L’ultimo immobile oggetto di truffa è situato a Taurisano, episodio per il quale Il titolare dell’agenzia è indagato per esercizio abusivo della professione, in quanto l’attività sembrerebbe non essere iscritta al Registro delle imprese. Vittime del raggiro, invece, sono un 44enne ed una 62enne taurisanesi, il primo promissario acquirente e la seconda promissaria venditrice di un’abitazione. Il 62enne, credendo di parlare via WhatsApp con il venditore, sarebbe stato indotto a versare su una Postepay intestata alla 47enne la somma di 23mila euro in tre tranches, oltre a tremila euro in contanti. Dall’altra parte del telefono, però, sembrerebbero esserci stati il 46enne e il 47enne.