Sit-in di protesta a Lecce, nella mattinata di lunedì 13 novembre 2023, presso la sede della Regione Puglia di viale A. Moro.
Ad organizzare il presidio contro l’inefficienza dei consorzi di bonifica, e chiedere l’attenzione delle istituzioni regionali circa la situazione agricola salentina sono i comitati di protesta “Consorzi di Bonifica” di Lecce-Brindisi-Taranto, PIN-Partita Iva Nazionali, Comitato di protesta Amministratori, Movimento Consumatori Maglie Aps, Acli Terra e Cia-Agricoltori Italiani Puglia.
Sono queste le realtà che, ormai da mesi, continuano a schierarsi dalla parte di contadini, proprietari terrieri ed imprenditori del settore, i quali continuano a pagare i contributi consortili senza, però, vedersi tornare alcun servizio.
“Oggi a Lecce, siamo presso gli uffici della Regione Puglia per far presente alle istituzioni le esigenze e le difficolta degli agricoltori salentini, costretti a pagare un tributo ingiusto per delle attività consortili inefficienti in tutta la Regione. – spiega il consigliere del Comune di Taurisano Gianni Liuzzi, che da mesi sta portando avanti questa battaglia insieme ad altri amministratori – Con la nostra presenza, oggi, continuiamo a chiedere l’apertura di un tavolo di crisi presso la Prefettura di Lecce, per poter gestire al meglio il rapporto tra regione ed i Comitati “Consorzi di bonifica” che sono venuti a crearsi per i problemi già citati. Come fatto in precedenza, chiediamo lo stato di calamità per il mondo agricolo salentino, che continua ad essere colpito da un generale impoverimento a causa di molti fattori nel silenzio di politici nazionali e locali e del mondo delle istituzioni. Solo così gli agricoltori salentini possono ottenere gli strumenti finanziati utili a ricostruire il paesaggio agricolo, oltre ai ristori di diritto”.
Queste richieste sono contenute all’interno di un documento, firmato da agricoltori ed amministratori presenti, e consegnato agli uffici regionali al termine della protesta.
Con il sit-in di oggi, al fianco delle realtà già citate si è schierata per la prima volta la Confederazione Italiana Agricoltori (C.I.A.), una delle organizzazioni maggiormente rappresentative dei produttori agricoli a livello nazionale.
Intanto, a meno di due mesi dall’avvio del Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia (che andrebbe ad accorpare i consorzi di Bonifica pugliesi: Arneo, Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi) previsto per il 1° gennaio 2024, il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzaro, alza la voce e chiede la sospensione immediata delle operazioni finalizzate alla costituzione del consorzio unico.
“Con l’avvicinarsi della data di varo del Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia, prevista per il 1° gennaio 2024, desideriamo sottolineare la mancanza di interesse mostrata dal Governo regionale nel dialogare con le organizzazioni professionali agricole sul futuro dei Consorzi commissariati. Di conseguenza, chiediamo con fermezza l’adozione di un provvedimento per sospendere immediatamente l’avvio delle operazioni del Consorzio unico. – spiega il presidente Lazzaro – Da molto tempo, la nostra organizzazione sostiene la necessità di una revisione approfondita della legge regionale 1/2017. Questa normativa sembra ispirata a una volontà di rinnovamento radicale, simile all’abolizione delle province italiane, che alla fine è fallita. Riteniamo utopico pensare a un Consorzio unico per gestire una funzione così cruciale come la sicurezza dai rischi idraulici in un’area che si estende da Santa Maria di Leuca a Canosa di Puglia”.
Il Governo regionale non ha intrapreso alcun dialogo costruttivo con gli agricoltori, i quali hanno subito per decenni la mancanza di servizi cruciali per la sicurezza dei territori e si sono continuamente trovati a fronteggiare richieste tributarie ingiuste. Ad oggi, gli agricoltori pugliesi pagano una bonifica e lavori di manutenzione che di fatto non avvengono, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’importanza di una corretta manutenzione per evitare danni economici e ambientali. Nella nostra regione la gestione delle acque è cruciale per la sicurezza delle coltivazioni e la tutela dei territori dagli allagamenti. I recenti nubifragi, che hanno colpito gran parte del territorio, hanno messo in evidenza il degrado dei canali di bonifica in vaste aree, lasciando terreni e aziende in uno stato di vulnerabilità e allagati per giorni con grave danno per le coltivazioni.
Sulla questione del consorzio unico, sorge l’interrogativo di come il governo regionale intenda avviare la fase di autogoverno prevista da giugno 2024. Sono necessari dettagli sul processo di consegna di questa complessa struttura, risultante dalla fusione di quattro enti di bonifica, agli agricoltori che diventeranno amministratori del Consorzio, specialmente in termini di equilibrio economico-finanziario.
“Riteniamo che, se la Regione Puglia desidera proseguire con la fusione degli enti di bonifica nell’ottica di una razionalizzazione dei consorzi, dovrebbero essere previsti almeno due enti: uno per le province di Barletta-Andria-Trani e Bari e un altro per le tre province salentine. Questa suddivisione – conclude Lazzaro – potrebbe essere più attenta alle esigenze dei territori, favorendo una risposta più rapida e una migliore pianificazione delle attività di manutenzione del territorio e della gestione della risorsa più importante per l’agricoltura pugliese, l’acqua. Naturalmente, sarebbe necessario esaminare attentamente gli aspetti tecnici e funzionali relativi alle fusioni dei consorzi salentini per valutare la fattibilità e le esigenze per l’attuazione di una struttura così complessa”.