Anche il consiglio comunale di Taurisano ha trattato l’argomento della situazione agricola locale e quella dei consorzi di bonifica nella convocazione di lunedì 7 agosto 2023.
A presentare il punto all’ordine del giorno, ai sensi dell’articolo 27 del regolamento sulla organizzazione e sul funzionamento del consiglio comunale taurisanese, è stato il capogruppo Gianni Liuzzi.
Quest’ultimo nei giorni scorsi aveva iniziato uno sciopero della fame assieme al collega collepassese Salvatore Perrone in segno di protestare, e con la volontà di lanciare un segno forte tale da richiamare l’attenzione del mondo politico salentino sulla realtà contadina ed agricola.
Nei giorni successivi si era mobilitata la prefettura ed il mondo politico: i due consiglieri comunali erano stati ricevuti dal prefetto di Lecce Luca Rotondi e dall’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia. Entrambi sono stati informati sul grave disagio che stanno attraversando le aziende agricole del Salento e i consorziati del Consorzio di Bonifica Ugento Li Foggi. Alla fine del tavolo prefettizio, che si è svolto mercoledì 2 agosto, e quello in via Gentile del giorno successivo, i consiglieri Perrone e Liuzzi hanno chiesto che si prenda atto e venga dichiarato lo stato di calamità naturale verificatosi in seguito alla infezione della Xylella, ma soprattutto che venga riconosciuto il danno subito dagli olivicoltori del Salento e che vengano annullate le richieste di pagamento dei contributi consortili.
Alla protesta si è aggiunta, oltre al loro partito “Puglia Popolare”, anche la federazione di Lecce del partito socialista italiano ed il Movimento Consumatori. Oggi, come anticipato prima, il punto all’ordine del giorno è stato portato dal capogruppo in consiglio comunale.
“L’agricoltura ha rappresentato e continua a rappresentare un settore di primaria importanza dell’economia locale per le popolazioni del Salento. – ha spiegato il consigliere Gianni Liuzzi – Non solo fornisce sostegno al reddito, ma contribuisce anche all’immensa ricchezza ambientale, culturale e di tradizioni che si è sviluppata intorno al mondo agricolo, una realtà che le popolazioni locali intendono salvaguardare ad ogni costo. Tuttavia, negli ultimi 12 anni e non solo, l’agricoltura del Salento è stata drasticamente impoverita, non certo a causa degli agricoltori che non ne avevano interesse, ma a causa di una serie di scelte politiche sbagliate. Queste scelte hanno contribuito a portare alla distruzione totale dell’olivicoltura del Salento e di tutto il sistema industriale ad essa collegato, lasciando un vuoto economico e agronomico senza un reale governo. L’agricoltura è stata abbandonata a sé stessa, trasformando ogni appezzamento di terreno – precedentemente coltivato con cura come fonte di reddito per i proprietari e bellezza del paesaggio – in un problema anziché una risorsa”.
Una delle situazioni più critiche, a giudizio del consigliere è la mancata efficienza nelle attività svolte dei consorzi di bonifica, che avrebbero dovuto essere uno strumento a disposizione del mondo agricolo per governare al meglio il territorio attraverso azioni finalizzate alla conservazione e difesa del suolo, alla fornitura e gestione delle risorse idriche per scopi irrigui, nonché alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente. Azioni, però, rimaste solo su carta.
“Se guardiamo ai risultati raggiunti dopo dodici anni di commissariamento, possiamo affermare con ragionevole certezza che in questi anni, per scelta politica, il consorzio è stato sedato e paralizzato, contribuendo ad accompagnare il disastro che si è verificato nelle campagne del Salento. – ha continuato Liuzzi– Era inevitabile. La gestione commissariale di qualsiasi ente, per definizione, dovrebbe essere di breve durata, ma nel caso del consorzio di bonifica Ugento li Foggi si è protratta per 12 anni senza produrre i risultati attesi. La maggior parte dei consorziati è stata trasformata da utenti di servizi a meri contribuenti, costretti a pagare contributi per coprire costi e spese la cui reale necessità è ancora tutta da dimostrare”.
Secondo le intenzioni del legislatore regionale, la gestione commissariale dovrebbe essere accompagnata ed assistita da una consulta composta da non più di undici membri, nominati dal Presidente della Giunta Regionale. Tuttavia, non è stato possibile trovare nessuna traccia di questo organo. Il commissario unico avrebbe dovuto inizialmente occuparsi dell’individuazione dei nuovi perimetri consortili e della redazione dei nuovi piani di classifica. Successivamente, con l’approvazione della legge 1/2017, volta a completare il processo di riforma dei consorzi di bonifica avviato con la L.R. n.12/2011 e la L.R. n.4/2013, si è stabilito che si sarebbe dovuto procedere al risanamento e al raggiungimento dell’equilibrio di gestione e autogoverno dei consorzi commissariati, con successiva soppressione ed istituzione dell’unico consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia (al quale sarebbero state trasferite le funzioni e la gestione degli enti soppressi).
“Ad oggi, giugno 2023, il consorzio di bonifica Ugento Li Foggi non è stato ancora risanato e, secondo il rendiconto del 2021, registra ancora un disavanzo per competenza di circa 20 milioni di euro. – ha concluso il consigliere Liuzzi – Nonostante la costituzione del nuovo consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia, quest’ultimo non è ancora operativo. I consorzi, incluso quello ugentino, continuano ad essere gestiti dal commissario unico e a svolgere le loro attività come se non fossero stati soppressi. Questa situazione ha portato a un evidente immobilismo e malfunzionamento di questi enti, senza che i consorziati abbiano alcun potere di intervento sulla gestione, nemmeno attraverso le associazioni di categoria. Nel frattempo, questi ultimi sono costretti a pagare i contributi consortili, spesso in misura superiore al reddito stesso ottenuto, senza ricevere alcun servizio e senza che vi sia un reale miglioramento del territorio, come originariamente promesso. Stante la situazione attuale, così come descritta in precedenza, sembra che la riforma dei consorzi di bonifica, così come prevista, non sia in grado di risolvere i problemi. Chiudere i consorzi esistenti per crearne uno di dimensioni maggiori potrebbe non essere sufficiente per affrontare le sfide. Al contrario, potrebbe essere utile considerare l’opzione di avere più consorzi o comprensori di bonifica di dimensioni ridotte, simili ai comprensori del GAL, che siano più vicini ai territori e coinvolgano attivamente i Comuni e la Provincia. Questo potrebbe rendere gli strumenti di gestione più agili e meglio orientati a servire l’agricoltura e l’economia locale”.
L’ordine del giorno presentato dal capogruppo, nello specifico, chiedeva: di coprire con i fondi della Regione il disavanzo del consorzio Ugento Li Foggi, riconoscendo lo stato di calamità del territorio come conseguenza della Xylella; annullare le richieste di pagamento dei contributi consortili; cessare l’esperienza commissariale e ripristinare gli organi collegiali di base per garantire la partecipazione democratica; rivedere la riforma dei consorzi e non dare corso all’operatività del nuovo Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia; verificare la possibilità di ridurre l’operatività dei Consorzi di bonifica a comprensori irrigui dello stesso perimetro dei GAL, o, in alternativa, verificare se sia possibile coinvolgere l’ente Provincia nella gestione delle risorse e nella formulazione dei servizi già in capo al Consorzio di bonifica; destinare più risorse finanziarie all’agricoltura salentina per una concreta ripresa.
La maggioranza ha più volte chiesto, nel susseguirsi degli interventi di tutti gli assessori, di rinviare il punto all’ordine del giorno al capogruppo. I motivi sono stati spiegati dall’assessore Sonia Santoro: “Vista la proposta di deliberazione presentata dal consigliere Liuzzi, e considerato che la problematica è strutturale e di notevole importanza si chiede di rinviare la proposta ad un momento successivo. Essa è imprecisa sia da un punto di vista tecnico-giuridico, sia da un punto di vista squisitamente politico: faccio riferimento, ad esempio, alla richiesta di annullamento delle cartelle da parte di un organo che non è deputato a farlo. A tal proposito, ricordo che nel prossimo settembre si dovrebbe tenere un ulteriore incontro in regione tra l’assessore regionale all’agricoltura ed i sindaci di Lecce. Sarebbe più utile, quindi, una discussione successiva più ampia”.
Dopo una sospensione dei lavori del consiglio comunale di cinque minuti, durante la quale il gruppo consiliare di maggioranza si è riunito per decidere sul da farsi, il consigliere Liuzzi ha deciso di ritirare il punto all’ordine del giorno.