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Cultura, venerdì la presentazione del libro “Il casale di Taurisano nel Cinquecento. Storia, Arte e Culto”

“Il casale di Taurisano nel Cinquecento. Storia, Arte e Culto”, il libro di Antonio Ciurlia, Salvatore Antonio Rocca e Stefano Cortese, sarà presentato venerdì 5 maggio, alle ore 19, presso la sede di “Officina di Cultura” (Corso Mazzini 3/A – Taurisano).

Il dialogo tra gli autori ed il prof. Antonio Di Seclì sarà preceduto dai saluti del presidente e vicepresidente dell’associazione organizzatrice Rita Cascione e Giovanni Rocca, e da quelli istituzionali dell’assessore alla cultura del Comune di Taurisano Quintino Rizzello.

gli autori Stefano Cortese, Antonio Ciurlia e Salvatore Antonio Rocca

Il libro, con tre saggi differenti offre uno spaccato di Taurisano a 360 gradi, partendo da un’analisi di Antonio Ciurlia delle varie vicende del XVI secolo accadute a Taurisano. Ciurlia, con precisione, leggerezza e da buon conoscitore dell’evoluzione demografica ed urbanistica del Paese, inizia con il riferimento storico e generale ai tragici eventi di quel periodo, come l’epidemia di peste del 1527 e i continui attacchi ottomani che portarono Taurisano ad impoverirsi sempre di più e a ridimensionare sempre di più l’abitato. A tutto ciò non è stato nemmeno risparmiato il Santuario della Madonna della Strada, oggetto di continui saccheggi dai Turchi. L’analisi storica di Antonio Ciurlia si cuce, allora, con quella storico-artistica che fa sugli affreschi del Santuario, testimoni di quanto detto precedentemente. L’attenzione sul culto della Madonna della Strada continua nel successivo saggio di Salvatore Antonio Rocca, che con la sua solita abilità tra le varie fonti e rogiti, giunge a delle scoperte di notevole importanza, che, però, come lui stesso afferma nella conclusione del suo saggio, andrebbero confermate con altri documenti. Il Rocca riesce ad attestare che a Taurisano a partire dal Cinquecento venne introdotto il culto dei Battenti o Disciplinati, di cui ne restano alcune tracce nei riti della Settimana Santa nella Confraternita di San Giuseppe e Santa Maria della Strada, ma soprattutto indaga sulla identità del mercante della legenda. Da buon studioso, Stefano Cortese, la cui solita lucidità, precisione ed esaustività sono il filo rosso in tutta la sua pubblicazione, compara le varie iconografie del Santuario partendo dal ciclo iconografico originario bassomedievale. Passa, poi, all’analisi degli affreschi cinquecenteschi della Cappella dell’Annunciazione, guardando anche ad un censimento delle varianti salentine su pittura parietale e su tela.

Per quanto riguarda l’archivio fotografico, gli autori hanno potuto contare, ancora una volta. sulla preziosa collaborazione del noto fotografo taurisanese Roberto Rocca, autore della pregiatissima appendice fotografico-documentaria dei graffiti all’interno della Cappella dell’Annunciazione che si trova alla fine del libro.

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