È sulla figura ed il pensiero del filosofo taurisanese Giulio Cesare Vanini che si concentreranno le lezioni del corso di Storia della filosofia moderna, iniziato oggi presso l’Università del Salento.
L’insegnamento, che ha una durata di 60 ore, ha per titolo “Il libertinismo erudito e il pensiero di Giulio Cesare Vanini”, ed è incentrato soprattutto sullo studio dell’influenza che la filosofia vaniniana esercitò sui libertini francesi, specialmente su temi come la riduzione delle religioni positive a impostura politica, la negazione dei miracoli e dell’immortalità dell’anima, la critica delle auctoritates, la rivalutazione del corpo e del piacere, l’emancipazione sessuale.
Durante le lezioni, in programma il lunedì (17-19) e il martedì (8-11), saranno lette e commentate le opere di Giulio Cesare Vanini – l’Amphitheatrum aeternae providentiae (1615) e il De admirandis (1616) – con l’obiettivo di rintracciare al loro interno le idee confluite nel libertinismo erudito e, tramite esso, nell’Illuminismo radicale.
Assumendo come punto di partenza il filosofo taurisanese, si offrirà agli studenti un panorama sulla storia della filosofia del Cinque, Sei e Settecento.
A guidare gli studenti salentini in questo percorso sarà il Prof. Mario Carparelli, Ricercatore RTDa in Storia della filosofia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, al quale è stato affidato l’insegnamento di Storia della filosofia moderna nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche.
L’edizione delle opere vaniniane su cui verterà il corso è quella pubblicata nel 2010 da Bompiani a cura del Prof. Francesco Paolo Raimondi e dello stesso Prof. Carparelli, la quale peraltro è stata recentemente ristampata.
“Il titolo di questo nuovo corso è lo stesso che il Prof. Giovanni Papuli diede al suo primo corso da Professore Ordinario, nel lontano anno accademico 1974/1975. – aveva scritto il Prof. Carparelli, annunciando l’inizio delle lezioni – Ho voluto, nel mio piccolo e indegnamente, omaggiare un Gigante degli Studi Vaniniani e dell’Università del Salento, in occasione del decimo anniversario della sua morte”.
Il nome del Prof. Papuli, infatti, compare tra gli autori dei testi bibliografici consigliati agli studenti. A dieci anni dalla sua scomparsa, il suo contributo resta fondamentale per lo sviluppo degli studi filosofici salentini e di quelli dell’Ateneo leccese, come ha ricordato anche il Prof. Fabio Ciracì, Presidente del Corso di Laurea in Filosofia e Scienze Filosofiche dell’Università del Salento, che ha portato il suo saluto alla lezione inaugurale del corso del Prof. Carparelli:
“Il Corso di Studi in Filosofia e Scienze Filosofiche ha per motto ‘La filosofia tra tradizione e innovazione’. Noi intendiamo cioè tesaurizzare il patrimonio culturale ereditato dal passato e guardare al futuro con apertura mentale e curiosità. L’insegnamento di Storia della filosofia moderna del Professore Carparelli si fa carico dell’importante tradizione di studi vaniniani, con un corso monografico sul filosofo salentino Giulio Cesare Vanini, martire del libero pensiero e testimone del valore della filosofia per la vita. Il corso ha infatti per titolo ‘Il libertinismo erudito e il pensiero di Giulio Cesare Vanini’ e riprende il medesimo titolo che il maestro di molti studiosi salentini, Giovanni Papuli, intese dare al suo primo corso da Professore Ordinario, nel lontano anno accademico 1974/1975. Si tratta di un segno di continuità con la tradizione e al contempo di un approfondimento e aggiornamento degli studi vaniniani, che caratterizza la ricerca filosofica dell’ateneo salentino. Sin dal titolo si evince la dimensione europea del pensiero di Vanini, che Carparelli – in linea con Papuli – sottrae a ogni riduzione campanilistica, per mostrarne la finezza di pensiero, l’arguzia e originalità filosofica, il vasto respiro culturale. Carparelli si iscrive nel prestigioso albero genealogico che da Antonio Corsano, allievo di Nicola Abbagnano, passa per Giovanni Papuli e, dopo di lui, per Domenico Fazio. Una scuola di pensiero riconosciuta in ambito nazionale e internazionale, che ha dato lustro agli studi umanistici della nostra terra, non solo come centro di ricerca universitaria, ma anche come luogo di crescita culturale dei nostri giovani studenti. Con la sua affascinane figura e avventurosa esistenza, Vanini offre ai nostri Studenti un modello di intellettuale engagé, fedele alla massima antidogmatica fraudes detegere; figmenta patefacere, capace di farsi valere con la forza del proprio pensiero. Anche a costo della propria vita”.
Il nome del Prof. Giovanni Papuli, quello del Prof. Antonio Corsano, del Prof. Domenico Fazio e del Prof. Francesco Paolo Raimondi portano lustro a Taurisano nel mondo filosofico e, nello specifico, in quello degli studi vaniniani. A distanza di tempo, e per mezzo della loro dedizione, Giulio Cesare Vanini, da sempre considerato come filosofo incompreso, continua a parlare ed a interrogarci.