Due persone taurisanesi, già note alle Forze dell’Ordine per precedenti penali e di polizia, sono stati arrestati poichè colti in flagranza di reato: un’estorsione ai danni di una ditta di costruzioni ugentina. Si tratta di S.L.C., di 51 anni, e A.C., di 42 anni.
Alla fine del mese di ottobre, la Squadra Mobile ha avviato un’attività di indagine su una presunta estorsione compiuta da alcuni soggetti nel sud Salento, dove erano già stati denunciati, in più occasioni, importanti furti di mezzi da cantiere e di cospicui quantitativi di gasolio.
Secondo quanto emerso, un noto personaggio, scarcerato solo alcuni mesi fa al termine di una lunga detenzione per reati di mafia, avvalendosi anche dell’operato di suoi sodali, si sarebbe recato in un cantiere stradale ubicato a Lido Marini ed avrebbe chiesto all’imprenditore cospicue somme di denaro, assicurandogli “protezione” oltre che la restituzione di un mezzo rubato agli inizi del mese di ottobre, proprio dal cantiere.
Nel corso dell’attività è anche emerso che il mezzo era stato ritrovato, nei giorni scorsi, nelle campagne della provincia barese e che a breve ci sarebbe stata l’erogazione del denaro pattuito.
Acquisiti i predetti elementi, di concerto con i Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nelle scorse ore gli investigatori della Squadra mobile hanno svolto servizi di osservazione presso il cantiere stradale al fine dell’identificazione dei responsabili. Verso mezzogiorno è stata notata sopraggiungere un’autovettura con a bordo due soggetti, riconosciuti dal personale operante in coloro che avrebbero, nei giorni scorsi, fatto le richieste estorsive e, dopo aver documentato lo scambio del denaro, sono intervenuti bloccando, al termine di breve tentativo di fuga, i sospetti.
All’esito della successiva perquisizione, sulla persona di uno di loro è stata rinvenuta la busta con il denaro, oltre a circa 24 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Entrambi sono stati tratti in arresto e risponderanno, a vario titolo, innanzi all’Autorità Giudiziaria competente, dei reati di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente.