– di CGIL Lecce –
Emiliano convoca un incontro il 19 luglio per chiudere il punto nascita del Santa Caterina. Stop della Cgil: “Il nosocomio va potenziato, non condannato a morte lenta”
Non solo mancano interventi per potenziare il Santa Caterina Novella, ma ora arrivano anche i tagli. Il segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara, ed il segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno, accendono un faro sul taglio del punto nascita di Galatina. Alla base di una decisione penalizzante per i pazienti ed il territorio, ci sarebbe la carenza del personale medico. Ancora una volta piuttosto che rilanciare, si deprimono le aspirazioni di crescita e sviluppo. Piuttosto che investire sul personale, ci si arrende di fronte alla presunta carenza. Piuttosto che offrire un servizio assumendo medici e ostetriche, si opta per il disservizio. Chissà con quali motivazioni ulteriori il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, motiverà la decisione ai sindaci di Galatina, Copertino, Scorrano, convocati per il 19 luglio per affrontare il tema della chiusura del punto nascita di Galatina. E chissà quali altre notizie bisogna aspettarsi da quell’incontro, al quale sono stati invitati a partecipare altri politici regionali e nazionali.
Sono anni che il presidio ospedaliero di Galatina attende notizie di investimento e potenziamento. Invece la struttura si ritrova depotenziata. Duole constatare che scelte così importanti vengano prese senza alcun coinvolgimento della cittadinanza e delle parti sociali. Tra l’altro questa chiusura arriva in un momento particolarmente delicato: da un lato l’autonomia differenziata che rischia di congelare disparità tra regioni e tra territori all’interno della stessa regione, dall’altro l’attesa per le decisioni della Asl di Lecce che sta per definire il futuro della sanità salentina in termini di rete ospedaliera e di assistenza territoriale.
In questo quadro non si riesce più a capire che cosa diventerà l’ospedale di Galatina: ospedale di base, ospedale di comunità o che cos’altro? Magari una risposta in tal senso è lecito aspettarsela dall’incontro del 19 luglio. Nel frattempo è possibile farsi un’idea dell’importanza strategica del nosocomio leggendo i numeri. Per esempio si può notare come nel 2023 siano avvenuti 602 parti (solo il Fazzi di Lecce registra un numero di nascite superiori). O ancora si può notare come il reparto di Ostetrica e Ginecologia, in collaborazione con l’unità di Anestesia, attui da circa 16 mesi la pratica della partoanalgesia, procedura unica in provincia di lecce (e forse a livello regionale) in grado di ridurre il dolore e quindi il disagio per le partorienti durante il travaglio
Ora la comunità tutta si faccia sentire, solleciti le istituzioni a scrivere un chiaro progetto su quale debba essere il futuro del Santa Caterina Novella. Non è più il momento di assistere passivamente di fronte a notizie di chiusure, accorpamenti, trasferimenti di reparti. In tutto questo manca una visione, manca un’idea di rimodulazione dell’ospedale. Tutto ciò a fronte di un’utenza che vaga alla ricerca di un posto letto, spesso bloccata nei corridoi dei pronto soccorso. Piuttosto che inseguire le passerelle mediatiche, sarebbe ora di mettere mano alla sanità per migliorarla, di mettersi a lavorare per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini galatinesi e salentini, quel diritto costituzionale oggi messo in discussione da più parti.