Gli alunni delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo Polo 3 hanno vissuto “Una tre giorni” da custodire gelosamente nel cuore. Diversi sono stati gli incontri a cui hanno preso parte. Non è stato semplice, tenendo conto la loro tenera età e la complessità dell’argomento, ma ce l’hanno fatta dimostrando curiosità e sensibilità.
Il 21 Marzo (la scelta del giorno non è casuale, ma va vista come opportunità per tutti di rinascita interiore), Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, in diretta streaming i nostri ragazzi hanno avuto l’occasione di sentirsi vicini a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, comprendendo quanto sia importante che ogni giorno dell’anno per ognuno di noi sia il 21 marzo nel segno della memoria e dell’impegno.
IL 25 marzo, secondo step: collegamento con l’aula magna dell’Istituto Professionale “Nicola Moccia” di Nardò (erano tutte lì virtualmente le scuole che hanno aderito al progetto di Libera) dove la dott.ssa Elsa Valeria Mignone, Procuratore aggiunto della Repubblica di Lecce, ha risposto con molta chiarezza alle domande poste dai ragazzi (anche alle nostre) inerenti al tema ”La mafia è morta? Le mafie oggi sul nostro territorio”.
In quella giornata il momento della lettura delle 108 vittime innocenti di mafia in Puglia, è arrivato dritto nel cuore. Come per magia è calato all’improvviso il silenzio nella location dove i nostri alunni erano concentrati ad ascoltare tutti quei nomi.
Segno tangibile che l’importanza del momento era stata compresa da tutti. Il 27 marzo, terzo step: incontro con un parente di una vittima di mafia.
La nostra Dirigente, la prof.ssa Rosanna Lagna, ha accolto BRIZIO MONTINARO, fratello di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone.
Nel suo discorso di presentazione ha affermato l’importanza di promuovere tra i banchi di scuola la cultura della legalità, intesa come rispetto della dignità della persona umana, perché è proprio nell’ambiente scolastico, attraverso il confronto con l’altro, ciascun individuo comprende di avere, in qualità di “cittadino”, diritti e doveri ed impara a rispettare se stesso e la libertà altrui.
E’ stato molto interessante ascoltare la testimonianza di Brizio Montinaro. Attraverso il suo racconto, i pezzi della storia spezzata di Antonio sono tornati a ricomporsi diventando per tutti i ragazzi presenti memoria collettiva.
Il signor Brizio ha interagito fin da subito con i ragazzi, ha risposto alle loro domande, spiegando con parole semplici come ha metabolizzato il dolore per la perdita del fratello. All’incontro ha preso parte anche il signor Geusa Antonio, un ex poliziotto che ha condiviso con i ragazzi la sua esperienza lavorativa.
A conclusione la nostra Dirigente e il signor Brizio hanno messo in evidenza quanto sia importante ascoltare i ragazzi e guidarli nelle scelte giuste, quelle segnate dal rispetto verso se stessi e verso gli altri.
L’incontro è terminato tra strette di mano e la promessa da parte dei ragazzi di “Essere sempre capaci di combattere contro il male”.