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L’appello del sindaco Fabio Vergine rivolto ai genitori ed ai ragazzi

– di Antonio Torretti –

Il sindaco Fabio Vergine lancia un appello video rivolto ai genitori ed ai ragazzi dopo l’identificazione di 200 giovani da parte delle forze di polizia, autori di comportamenti molesti.

Ha scelto un video messaggio il primo cittadino di Galatina per arrivare alle famiglie, ribadendo quanto sia inaccettabile ciò che sta avvenendo ed al quale bisogna porre rimedio.I ragazzi riconosciuti, alcuni dei quali sotti i 14 anni, agiscono in gruppo e se la prendono sia con i coetanei che incrociano nei vicoli del centro storico sia gli anziani che vivono nel centro antico.

«E allora faccio un appello – ribadisce Vergine – un appello quanto mai urgente e importante: facciamo attenzione ai nostri figli. Guardiamoli, ascoltiamoli, aiutiamoli a non mettersi nei guai e soprattutto aiutiamoli educandoli a crescere con dei valori perché è a loro che affidiamo il domani. Siamo chiamati tutti alla massima attenzione. Dobbiamo, ognuno, svolgere il proprio ruolo, il proprio compito».

Un fenomeno che si conosceva già ma che non era stato mai comunicato con dei dati che hanno sconcertato l’opinione pubblica. L’appello è rivolto a tutti coloro che hanno un ruolo nell’educazione dei giovani, come la scuola, ma soprattutto ai genitori.

« Questo videomessaggio – spiega il sindaco – vuol rappresentare un monito verso i genitori e i ragazzi della nostra comunità e non solo. Viviamo in un’epoca tempestata dall’uragano irrefrenabile dei social, da cattivi modelli presi come punto di riferimento dai nostri figli. E i risultati, che sono sotto gli occhi di tutti, non possono essere sottovalutati».

Fa appello al senso di responsabilità di tutti, ugualmente coinvolti per cercare di porre un freno al fenomeno del bullismo, piaga della nostra società, richiamando al compito fondamentale delle famiglie.

«La famiglia è la prima fonte di educazione per un figlio – conclude Fabio Vergine – e, probabilmente, noi genitori in primis abbiamo lasciato un po’ correre troppo, non ci siamo più fermati ad ascoltare, aiutare ed educare con saggezza i nostri figli».

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