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La storia infinita di un allaccio all’AQP

Sicuramente l’acquisto di un a casa rappresenta una delle spese più importanti per una famiglia. Il sig. Giuseppe non immaginava minimamente, però, che l’aspetto più diffusile riguardasse l’allaccio alla rete idrica, che gli sta facendo letteralmente sudare sette camicie. 

La storia inizia il 2 novembre scorso quando Giuseppe inviava una prima PEC ad AQP richiedendo lo sdoppiamento del contatore e l’attivazione di una nuova utenza di servizio idrico. Abbinata alla email vi erano quattro allegati compilati con le informazioni richieste. 

Dopo due settimane la risposta di AQP, che il 15 novembre u.s. fornisce le istruzioni esatte per la richiesta senza allegare alcun modulo. 

Senza perdersi di coraggio, Giuseppe inoltra il 29 novembre una nuova pec, attenendosi alle comunicazioni ricevute, recuperando gli allegati ed inviando la seconda richiesta, con ben cinque allegati. 

Puntualmente dopo 15 giorni arriva la risposta dell’ente che comunica il non accoglimento della domanda, invia nuove istruzioni ed invita a produrre ben quattro dichiarazioni mediante la compilazione di due moduli allegati. 

Decorsi altri 14 giorni, il 28 dicembre il sig. Giuseppe senza demordere inoltra per la terza volta la richiesta, allegando ben 8 allegati, attenendosi alla procedura evidenziata nell’ultima corrispondenza. 

Con l’inizio del nuovo anno AQP, il 3 gennaio, conferma l’impossibilità di prendere in carico la lavorazione in quanto la mail risultava priva del modulo di rischista, quello stesso modulo che era stato già inviato dal sig. Giuseppe. Questa volta, forse per cercare di addivenire ad una soluzione, l’ente chiede di produrre su un file word precompilato l’ennesima richiesta assieme a tutta la documentazione allegata. 

Lunedì scorso il sig. Giuseppe non ce la fa più e così decide di inviare una pec con la quarta richiesta di attivazione del servizio, inserendo tutte le autorizzazioni, le due richieste effettuate due moduli diversi e ben 9 allegati. A questa, inoltra una successiva pec lamentandosi per la confusione delle informazioni e le indicazioni contrastanti ricevute. 

«Si tratta di una situazione paradossale – conferma un non poco risentito sig. Giuseppe – in quanto per ognuna delle email inviate c’è sempre stato un contatto con l’assistenza clienti, per avere chiarimenti sulla compilazione della domanda e sulla modulistica da allegare. Inutile dire che le risposte ricevute erano incerte, frammentarie». 

Ora al sig. Giuseppe ed alla sua famiglia non resta che sperare che la pratica si possa risolvere, ma il pensiero va a quanti non hanno la capacità e la pazienza di stare dietro ad una macchina amministrativa che, sul suo sito, dichiara di consentire di “accedere sempre ai servizi mediante un clic”. 

Antonio Torretti

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