– di I.C. Polo 3 Galatina –
“Perché sei un essere speciale…” Sono parole che chiunque desidera sentirsi dire nell’accezione più dolce che possano assumere e rappresentano il titolo dell’evento presentato dagli alunni della Scuola secondaria di I grado del Polo 3 di Galatina, presso il teatro Cavallino Bianco, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, realizzato con il patrocinio del Comune di Galatina e in collaborazione con l’Associazione Galatina Letterata.
Il tema è di quelli che toccano i cuori, i recenti e purtroppo frequenti fatti di cronaca spingono a urlare più forte. Si apre il sipario, sulle note del brano “La cura” di Franco Battiato, da cui il titolo è mutuato, ragazze e ragazzi allestiscono la scenografia: una sedia viene rivestita di tulle rosso e sul lungo strascico vengono adagiate, con grande delicatezza, tante scarpe rosse. Il teatro gremito è muto: trecento alunni attenti, partecipi, consapevoli, tutto il pubblico è commosso.
“Noi oggi siamo qui, perché ci ha messo al mondo una donna” dice Don Francesco Coluccia che sale sul palco in veste di moderatore della mattinata, di direttore de Il Galatino e di responsabile della struttura di accoglienza Casa Betania a Noha e poi continua con significative riflessioni sul tema della giornata. Successivamente lascia la parola ai rappresentanti delle istituzioni presenti: il Dott. Fabio Vergine, Sindaco di Galatina, la Dott.ssa Camilla Palombini, Assessore ai Servizi Sociali e Pubblica Istruzione, la prof. ssa Rosanna Lagna, Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Polo 3, tutti concordi sul fatto che la scuola, insieme alla famiglia, ha un ruolo formativo fondamentale e rappresenta il luogo preposto alla sensibilizzazione dei ragazzi.
La mattinata prosegue con due interventi rilevanti. Prima quello di Silvia De Lorenzis, autrice del romanzo “Non è mai troppo tardi per invertire la rotta”, che, attraverso letture di passi del romanzo e considerazioni derivanti dalla sua personale esperienza di Assistente sociale, racconta con delicatezza la storia di Anna, protagonista del libro. Anna è tutte quelle donne che hanno vissuto un “amore sbagliato, che ferisce, umilia, denigra, soffoca, picchia, annienta l’anima, spegne il cuore”, ma ce l’hanno fatta a “ricominciare a vivere, lottare, sognare”.
Sale poi sul palco la Dott. ssa Francesca Corchia, psicologa dell’Equipe Multidisciplinare Integrata che collabora con il CAV, Centro Anti Violenza di Galatina, che, attraverso un’accurata analisi di carattere più prettamente scientifico, illustra le fasi dello Schema della Violenza e fornisce indicazioni pratiche sugli enti proposti ad aiutare le donne, ragazze, bambine in difficoltà.
Tutti gli interventi sono intervallati da espressioni artistico-musicali ad opera degli alunni: declamazione di poesie, performance di canto e ballo che vedono le ragazze e i ragazzi sempre protagonisti e direttamente coinvolti.
L’installazione artistica finale riguarda la costruzione simbolica del “Wall of Dolls”: ciascuna classe ha realizzato il proprio “Muro delle bambole”, ispirandosi a quello inaugurato nel 2014 a Milano su iniziativa di Jo Squillo per riprendere una tradizione indiana per cui ogni volta che una donna subisce violenza, una bambola viene affissa sulla porta della sua casa.
Quelle create dai ragazzi sono sagome di cartone personalizzate per ricordare le donne vittime di discriminazioni e violenze. Esiste anche un muro virtuale in progress attraverso un padlet, realizzato dalla Scuola secondaria, su cui sono inserite le fotografie delle numerose bambole e viene spiegato a chi ciascuna è dedicata e perché, per prenderne visione basta cliccare sul link riportato di seguito.
https://padlet.com/spagnolomarialuce1/il-muro-delle-bambole-bdbq6c7qy8j2400j