Si riporta integralmente la nota pervenuta dall’assessore Carmine Perrone circa la palestra di Collemeto. Si precisa tale scelta, contrariamente a quanto GalatinaOnline.it fa di solito, ossia elaborando le notizie e scrivendo articoli ex novo, per non perdere alcune sfumature presenti nella nota.
Nel 204 a.C. Catone il Censore, si caratterizzò per il rigore morale che lo portava a stigmatizzare comportamenti dispendiosi e di corruzione di ogni genere scagliandosi violentemente contro i politici e contro tutti coloro che rivestivano cariche pubbliche.
La storia però ha tramandato una duplice personalità di Catone il Censore: quella di un personaggio moralista e censore severo dei costumi, ma anche intollerante delle altrui vanità ed ambizioni, e molto vanitoso egli stesso.
Pensavamo a questo personaggio storico nel leggere articoli, comunicati e post di chi, oggi, da ex Amministratore, attuale consigliere di minoranza, continua a dare lezioni di buone pratiche e di corretta amministrazione a chi è stato chiamato a succedere nel suo ruolo di Amministratore della Cosa Pubblica.
Pensavamo alla duplice personalità della novella Catone.
E quindi, saremo sicuramente neofiti della politica rispetto a chi ci ha preceduto, e probabilmente anche idealisti nel pensare che la Città si possa amministrare con il concorso di tutte le forze politiche, sociali, culturali ed economiche le quali formano il sostrato vero su cui si fonda la Comunità, ma certamente non potremo accettare lezioni da chi, novella Catone, ritiene di potersi scagliare contro persone e Forze Politiche democraticamente scelte per il Governo della Città per il solo principio di affermarsi nell’agone politico a discapito di cittadini e istituzioni.
E proprio in funzione della duplice personalità della novella Catone va rammentato quanto risposto alla interrogazione di costei in merito alla mancata apertura e messa a disposizione della comunità di Collemeto della Palestra adiacente la Scuola Media della Frazione.
La ricostruzione dettagliata e rigorosa degli atti amministrativi ha consentito di accertare che in questo momento, la struttura non può essere consegnata all’istituto scolastico ed alla comunità di Collemeto in quanto priva del certificato di agibilità che deve essere preceduto dal “certificato di collaudo statico” con allegato il certificato di conformità, a tutt’oggi non pervenuto dagli uffici della Provincia di Lecce.
Tuttavia, la lettura degli atti ha consentito anche di leggere che il 5.5.2022, cioè all’avvio della scorsa campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale, l’allora R.U.P. emetteva Disposizione di Servizio con la richiesta di “Presa in consegna anticipata” dell’opera sostenendo che “… l’Amministrazione comunale, al solo fine della presentazione formale dell’opera realizzata alla cittadinanza anche in virtù delle imminenti elezioni amministrative fissate alla data del 12 giugno, ha legittimamente manifestato la volontà e necessità di occupare temporaneamente la suddetta opera prima che intervenga l’emissione del certificato di collaudo provvisorio”.
Così facendo, evidentemente, sollevando l’Impresa appaltatrice, da qualsiasi responsabilità per danni a persone o cose che dovessero verificarsi durante l’uso dell’opera oggetto della consegna provvisoria.
E quindi viene da chiedere alla novella Catone: come ha potuto l’Assessore ai Lavori Pubblici della passata Amministrazione, oggi, da Consigliere Comunale di minoranza ostentatamente difensore di regole e disciplina istituzionale, aver concepito di utilizzare una struttura non collaudata, al solo fine della presentazione formale dell’opera realizzata alla cittadinanza anche in virtù delle imminenti elezioni amministrative fissate alla data del 12 giugno 2022, senza alcun parere dei Vigili Del Fuoco e soprattutto, da come scritto, sul presupposto che l’Impresa appaltatrice, in caso di accettazione di consegna anticipata, viene sollevata da qualsiasi responsabilità per danni a persone o cose che dovessero verificarsi durante l’uso dell’opera oggetto della consegna provvisoria?
Siamo certi di una sostituzione di persona perché non può essere la stessa persona che ora siede nei banchi dell’opposizione. La consigliera Tundo del 2023 sarebbe un severo censore dell’assessore Tundo del 2022 e porrebbe degli immancabili interrogativi accusatori come: “Nel malaugurato caso di incidenti a persone o cose, chi ne avrebbe risposto? È eticamente lecito inaugurare una struttura non utilizzabile a soli fini elettorali?”
E’ evidente quindi che in questa ottica vanno lette le iniziative della novella Catone come quelle del vero Catone il Censore: battaglie apparentemente culturali e civiche ma che assumono la connotazione di un vero e proprio strumento di lotta politica alla quale ci sottraiamo avendo quale unico modello quello della rappresentazione democratica e quale unico fine quello del bene comune.