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Presentazione del libro di Antonio De Donno il 13 dicembre Palazzo della Cultura

– Piero De Lorentis, Associazione Galatina al Centro –

Venerdì 13 dicembre alle ore 18.30 presso il Palazzo della Cultura nella sala “Celestino Contaldo”, sarà presentato alla cittadinanza il libro “La giusta direzione: storia di un magistrato” di Antonio De Donno.

Di stampo autobiografico, le memorie non si piegano né ad esigenze intime personali, né alla ricerca di un ritorno d’immagine: tutt’altro.

Sono un esempio di didattica allo stato puro per diffondere la cultura della legalità e dell’antimafia, destinando il messaggio ai giovani, fulcro e futuro della cittadinanza attiva e responsabile.

L’operato di Antonio De Donno negli oltre 50 anni di storia d’Italia, visti prima con gli occhi di uno studente, poi con quelli di un magistrato, passando dal terrorismo a Tangentopoli, dal contrasto alla Sacra Corona Unita alla lotta contro la violenza di genere, è una testimonianza di impegno per la legalità.

 “La mia, racconta l’ex magistrato, è una battaglia non ancora conclusa, in cui ciascuno può dare il proprio contributo per rendere il proprio territorio un luogo di giustizia e rispetto reciproco”.

Il libro, dato alle stampe alla vigilia del pensionamento del giudice, ripercorre la sua vita e la sua carriera professionale attraverso un viaggio temporale nell’Italia ed è scandito dalle stagioni del terrorismo, dallo stragismo di mafia diversificatasi quest’ultima, a livello locale, nella efferatezza della Sacra Corona Unita. 

Nel 1984 il suo primo incarico di giudice istruttore penale lo svolge a Voghera, con le udienze nel carcere di massima sicurezza che, tra la fine degli anni Settanta e la fine degli Ottanta, “ospitò” molti detenuti eccellenti.

Dal banchiere massonico Sindona, ergastolano per l’omicidio dell’avvocato Ambrosoli, al sovrano della mala milanese Angiolino Epaminonda, detto il tebano, alla terrorista Barbara Balzerani, leader delle BR, che ebbe un ruolo di primo piano nel sequestro Moro. 

Poi il rientro a Lecce nel 1990.  Con l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale e la soppressa figura del giudice istruttore, De Donno iniziò a occuparsi di criminalità organizzata.

In particolare, fu pubblico ministero insieme al dottor Cataldo Motta nella stagione calda dei maxiprocessi alla SCU in cui, per la prima volta, vennero contestati, insieme all’associazione di tipo mafioso, anche decine di omicidi. 

Ha il merito di aver contribuito alla lotta dello Stato contro le espressioni più estreme del radicalismo politico e di aver contrastato i fenomeni criminali, in maniera fattiva e determinante, anche a rischio della propria incolumità personale.

Quello che mi sta maggiormente a cuore, afferma con trasporto dialettico, è il futuro, quello dell’Italia, quello della mia terra, quello dei nostri ragazzi e di chi ha lavorato senza risparmiarsi per far crescere la realtà del Salento che oggi tutti conosciamo. Dobbiamo insegnare ai giovani che bisogna imparare a guardare le cose non solo dalla propria prospettiva, ma anche da mille altre possibili. Perché il 

nostro punto di vista non sempre è il migliore, o non sempre è completo, o non considera innumerevoli variabili.

E poi, però, c’è una sola possibilità di scelta quando si tratta di alcuni fenomeni.

Ed è la giusta direzione. Senza dubbio. 

La giusta direzione è quella dei cittadini che rispettano le regole e la legge; ed è quella di coloro che vivono la loro esistenza nel tentativo costante di contrastare chi non intende adeguare il proprio comportamento a quello della legalità. “

L’impegno sociale e divulgativo del dottor De Donno a favore della legalità è in continua operatività. E’ parte del suo dna, a prescindere dal ruolo che ha smesso di esercitare, e lo svolge nell’ambito di precisi contesti associativi. 

Cambiare il mondo da solo non gli è mai interessato ed eccolo allora al timone  dell’Associazione civico-culturale Galatina al Centro e, notizia di qualche giorno addietro, alla guida presidenziale del Consorzio per l’Area di Sviluppo industriale di Lecce(ASI). 

Candidato dai sindaci dell’agglomerato industriale Galatina-Lecce è stato eletto all’unanimità dall’Assemblea generale del Consorzio. Le sue indiscusse capacità strategiche contribuiranno in maniera determinante all’organizzazione di un ente fondamentale per lo sviluppo economico del Salento. 

Cuore “di un evento nell’evento” saranno le luci della ribalta per due autorevoli cittadini galatinesi, il dott. Mario Congedo ed il professor Lucio De Paolis.  

Benemerito della cultura e dell’arte il primo, titolare dell’omonima casa editrice con un’attività che trova affermazione e stima a livello internazionale, ricercatore ad alto livello in campo tecnologico il secondo, fondatore e direttore del Laboratorio di Realtà Aumentata e Virtuale (AVR Lab) presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento, riceveranno il riconoscimento di Soci Onorari dell’Associazione Galatina al Centro, da parte del Presidente Antonio De Donno.

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