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L’aggressione al SERD distinta da quelle sempre più frequenti nel Pronto Soccorso

  • di

– di Antonio Antonaci –

L’aggressione ai sanitari del SERD (Servizio Dipendenze) presso l’ospedale di Galatina, ad opera di un paziente tossicodipendente non è la prima e non sarà l’ultima e bisogna distinguerla da quelle, sempre più frequenti, che avvengono da parte di familiari esasperati di ammalati nei Pronto Soccorso: sono due cose diverse, entrambe inqualificabili, ma diverse. Quella delle persone esasperate nei pronto soccorso è frutto di una perdita di fiducia generale nel SSN, un servizio nazionale di assistenza della salute pubblica che certa politica legata ad enormi interessi privati, sta distruggendo progressivamente; ne fanno le spese medici ed infermieri che sono costretti ad operare in condizioni indicibili e a subirne gli effetti sociali; per questo i giovani medici vanno all’estero. Quella del “drogato”, spesso noto pregiudicato, che è in preda ad una crisi d’astinenza è un tipo di aggressione che negli anni passati hanno più volte subito, nella più totale solitudine, di notte, “abbandonati da Dio e dagli uomini” dottori e dottoresse della Guardia Medica. Ricordiamo per tutti, l’omicidio della dottoressa Maria Monteduro a Gagliano del Capo nel 1999. Per questi medici mai nessuno ha fatto nulla di concreto. Io stesso verso la fine degli anni 90, quando ero un giovane medico in servizio presso la sede di Guardia Medica di Taviano fui aggredito da un tossicodipendente agli arresti domiciliari che ovviamente usciva solo di notte per non farsi vedere e veniva a rubare i farmaci in sede, tra l’altro veniva con un grosso cane. Una notte dovetti tirargli addosso una sedia e difendermi dal cane con un’altra. Quindi la notizia dell’aggressione al SERD di Galatina è pari a quella della scoperta dell’acqua calda. Quel che invece ha rilevanza è che il SERD sia allocato sullo stesso piano e nello stesso corridoio del Servizio di Oncologia. E questo evento di cronaca ci riporta a riflettere su come, nella gestione della cosa pubblica, spesso le cose vengano fatte senza un razionale. Nel rispetto assoluto di tutti coloro che hanno problemi di salute a prescindere dalla tipologia, ritengo sia stato inusuale e inopportuno allocare due servizi così differenti nello stesso ambiente. Anzi il SERD è un servizio territoriale e non dovrebbe stare in un ospedale. Questo è avvenuto negli anni passati e, a mio avviso, è un’ulteriore prova di quanto il nostro ospedale fosse abbandonato a se stesso, dimenticato dalla politica e dagli amministratori; con una evidente perenne idea di sua chiusura. Oggi la Asl di Lecce ha chiesto ed ottenuto dal Comune di Galatina l’autorizzazione per la messa in opera di un importante progetto per la realizzazione al piano III del padiglione centrale del nosocomio (Corpo A) di un moderno Day Service di Oncologia.

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