– di Antonio Torretti (articolo pubblicato su L’Edicola del Sud del 18 agosto 2024) –
Sempre più spesso capita, all’interno del pronto soccorso degli ospedali, di assistere a degli scontri verbali, anche accesi, tra accompagnatori dei pazienti e personale sanitario.
L’aggressione
L’ultimo episodio è accaduto ad un infermiere in servizio presso il pronto soccorso dell’Ospedale Santa Caterina Novella, che è stato aggredito venerdì scorso alle ore 12:30 dai familiari di un paziente in attesa.
Il fatto non ha avuto ulteriori conseguenze grazie all’atteggiamento ineccepibile dell’infermiere che non ha reagito, nonostante sia stato colpito al volto ed al torace, oltre ad aver manifestato immediatamente uno stato d’ansia dovuto all’accaduto e riportando 15 giorni di prognosi. L’infermiere ha sporto denuncia ai Carabinieri intervenuti sul posto.
La condanna della Cgil
Immediata la condanna da parte di Floriano Polimeno, segretario provinciale Funzione pubblica Cgil di Lecce, che ha diramato una nota urgente per denunciare l’accaduto.
«Oramai – si legge nella nota – si registrano quotidianamente aggressioni nei confronti degli operatori.
Episodi di aggressione che mettendo a rischio sia l’incolumità di tutto il personale, che vi opera con spirito di sacrificio ed abnegazione e che talvolta sfociano in danneggiamento di attrezzature sanitarie, mobili e suppellettili, oltre che a destabilizzare un ambiente che necessiterebbe di una serenità lavorativa».
L’Opi chiede maggiore tutela
Anche l’ordine delle professioni infermieristiche di Lecce condanna fermamente l’episodio.
«Queste vicende – sottolinea Marcello Antonazzo, presidente dell’Opi di Lecce – non sono e non devono essere più ammissibili per professionisti che lavorano per salvare vite umane. Tutto ciò lede la dignità del personale Infermieristico rendendo più complicato e difficoltoso lo svolgimento di un pubblico servizio».
La richiesta da parte dell’Opi, che è pronta a costituirsi parte civile in sede processuale, è che si attivi un posto di polizia fisso nel presidio, con la presenza di una guardia giurata h24 ed un monitor che indichi i tempi di attesa oltre che il miglioramento di un sistema di videosorveglianza.
“Non appare non più rinviabile – ribadisce infine Polimeno – l’adozione di provvedimenti tesi alla risoluzione della problematica di che trattasi, compresa la presenza costante della vigilanza all’interno dello stesso pronto soccorso di Galatina».