Scritte omofobe nella sede del Pd di Noha scoperte proprio dal segretario Michele Scalese la sera di giovedì alle 23.00, ne momento in cui era passato dal circolo De Benedetto per ritirare dei “santini” per la campagna elettorale delle europee.
L’amara scoperta diventa immediatamente oggetto di un post sul profilo di Scalese, che scrive: «E così nelle stanze del circolo e ti trovi davanti questa scritta, un atto vandalico che non ha eguali. Si attacca non solo l’aspetto politico ma anche e soprattutto l’umanità di un individuo che sia il segretario, un militante o un cittadino».
Da quel post si sono susseguiti diversi commenti di denuncia verso l’ignobile gesto che andava oltre i toni di una campagna elettorale in cui era stato lo stesso Scalese, qualche giorno prima, ad esprimere dei commenti forti di contrasto alla scelta della maggioranza dell’assise comunale cittadina di sostenere il senatore Marti alle prossime elezioni.
Al momento non è dato conoscere la matrice del gesto vandalico, le indagini sono in corso, ma la presa di posizione di condanna verso il gesto è unanime.
Dall’arcigay salento al circolo Levèra, dai gruppi politici di opposizione a quelli di maggioranza, per raggiungere i vertici nazionali del Pd sono di condanna e di vicinanza a Michele Scalese i commenti che vengono rimbalzati sui social.
«Caro Michele, care compagne e compagni del Circolo di Noha – commenta il segretario provinciale del PD Luciano Marrocco – siamo al vostro fianco per una battaglia che è, prima ancora che politica, culturale, per impedire che torni il medioevo che ha in testa chi oggi è al governo del Paese».
«Tali comportamenti – dichiarano dal gruppo Domani – dipingono perfettamente la natura di chi non sa confrontarsi civilmente e di chi nulla ha a che fare con la politica».
«Riteniamo che il contenuto di quanto scritto all’interno della sede del PD di Noha – sostengono dal gruppo Esserci per Galatina – con chiari riferimenti omofobi, debba essere condannato da tutta la società civile e dalle forze politiche, indipendentemente dalle ideologie».
Anche Annamaria Congedo, neo assessora alle pari opportunità, proprio alla vigilia dell’insediamento della commissione delle pari opportunità contro le discriminazioni e le disuguaglianze del comune di Galatina che avverrà stamattina alle ore 10 a Palazzo Orsini, non escludendo possa essersi trattato di una ragazzata, ribadisce che pur stando sempre dalla parte dell’essere umano, non si debba fare speculazione mediatica. «Solo veicolando messaggi positivi – conclude l’assessora di Prima Galatina – e non invettive persecutorie, puntando sulla cultura dell’uguaglianza e inclusione, forse riusciamo a veicolare il rispetto. Massima solidarietà a chi è vittima di violenze verbali e fisiche».
A sostegno del segretario Scalese si schiera la consigliera Loredana Tundo che posta sui social una foto assieme al segretario ed alla consigliera comunale Sandra Antonica.
«Piena solidarietà a Michele ed al circolo di Noha per il grave atto di intimidazione subito – sottolinea la Tundo – che arriva nel giorno della lotta alle mafie e dopo l’uscita di un articolo in cui, democraticamente, si parlava di elezioni Europee».
In serata arrivano anche le parole del sindaco Fabio Vergine: «La politica deve essere confronto tra idee e visioni. Mai violenza di alcun genere. Il gesto di oggi contro la sezione del Partito Democratico di Noha mi vede al fianco degli offesi, degli indifesi. Credo che serva riconoscersi nelle parole di don Tonino: “sii un liberatore, che libera gli altri dalle angosce!”. Galatina è città di pace e di amore. Isoliamo questi gesti di odio».
Dal lato suo Michele Scalese ha vissuto una giornata come tutte le altre tra gli impegni istituzionali, religiosi (accompagnando musicalmente la celebrazione di un matrimonio) e politici.
«Io ho le spalle larghe – conclude il segretario – e so che la mia vita è un costante atto di Verità e una continua attenzione a chi è ad un passo da me. So anche che fare politica oggi è un’impresa ardua. Ma è questa la realtà che vogliamo lasciare ai nostri giovani?».
Antonio Torretti (L’Edicola del Sud del 24 maggio 2024)