Il «murales della discordia», così come è stato soprannominata l’opera in lavorazione sulle mura della casa comunale nella frazione di Noha si tinge di bianco nel senso letterale del termine. Alcuni dei disegni realizzati che hanno suscitato tanto clamore nelle scorse ore e scatenato il dibattito nella frazione di Galatina, sono stati coperti con vernice bianca. In particolare, non si vede più il riferimento al tarantismo, rappresentato da una ragnatela, che compariva fino all’altro ieri accanto alle figure dei santi.Sulla vicenda che ha tirato in ballo anche la scelta dei santi nel murales, essendo San Michele il protettore di Noha, è intervenuto anche il consigliere del Pd Michele Scalese.«È sotto gli occhi di tutti l’opera di questi giorni – dichiara Scalese – che vede protagonista l’ufficio comunale in via Calvario. Fanno bella mostra di sé i Santi Pietro e Paolo e prima anche una graziosa ragnatela (simbolo del tarantismo), un connubio tra sacro e profano su uno sfondo azzurro altamente discromico. Ci preme ricordare come tutto ciò, pur mantenendo il rispetto che si deve, non appartiene a Noha in quanto la stessa conserva e custodisce gelosamente le sue tradizioni, i suoi simboli, i suoi costumi. Perché dare ad un territorio un’immagine che non gli appartiene?».Nessun commento ancora da parte dell’amministrazione che ha ricevuto una richiesta da parte dei consiglieri di minoranza Tundo e Mariano ad incontrare pubblicamente la cittadinanza nohana per spiegare le ragioni della scelta fatta.
Antonio Torretti