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No allo stralcio: il punto di vista di Marcello Amante e Angelo Sambati

Il consiglio comunale di venerdì scorso, oltre al punto sull’impianto dei rifiuti Entosal di cui abbiamo già parlato, è stato chiamato a decidere sull’ipotesi di stralcio o meno degli interessi e delle sanzioni per i debiti riferiti ai tributi comunali fino all’importo di mille euro e già iscritti al ruolo, nel periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Si è votato per il no, quindi per non applicare lo stralcio, per non far passare il messaggio che è meglio non pagare, soprattutto nei confronti dei cittadini onesti. Di contro, l’opposizione ha accusato l’amministrazione di non aver tenuto conto delle esigenze delle fasce più deboli.

Abbiamo voluto sentire il parere di due consiglieri, entrambi dottori commercialisti, che siedono in consiglio comunale. «Scegliere di non aderire allo stralcio – dichiara l’ex sindaco Marcello Amante – dà la misura della poca qualità politica di quest’amministrazione. Si sceglie la soluzione tecnicamente più comoda, come d’altronde si era già fatto per la riduzione della Tari, trascurando ogni considerazione di carattere sociale e lasciando soli quei concittadini che, evidentemente, per tipologia del tributo e somma a debito sono in una condizione disagiata e non sono magari nelle condizioni di accesso autonomo all’agevolazione rivolgendosi direttamente all’agente della riscossione. Fondamentale ricordare che lo stralcio avrebbe riguardato solo sanzioni e interessi e non l’imposta, che comunque è dovuta. Pertanto, a nulla valgono le giustificazioni addotte rispetto ad un principio di giustizia fiscale per cui si penalizzerebbe chi ha correttamente e per tempo adempiuto al pagamento, acclarato che lo stralcio parziale, ripeto per soli interessi e sanzioni, sarebbe stato certamente sostenibile con l’odierna situazione finanziaria del comune».

Di parere completamente opposto la maggioranza. «Altro non è – afferma il consigliere con delega al bilancio Angelo Sambati, riferendosi al significato dello stralcio – che la rinuncia da parte dell’ente a far stralciare in automatico i soli interessi e sanzioni, e non anche i tributi, riportati nelle cartelle esattoriali dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, lasciando che a tale opportunità i contribuenti possano aderirvi con istanza diretta all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Si osservi perciò che tale decisione non pregiudica la opportunità usufruibile ma ne elimina solo l’automatismo della cancellazione. Tale scelta è stata motivata per un atto di rispetto nei confronti dei cittadini virtuosi che hanno sempre onorato i loro debiti tributari e anche nei confronti di tutta la comunità perché sulla stessa è ricaduto l’onere del mancato incasso anche degli interessi e sanzioni previsti come entrate dall’ente e non incassati. Ora l’automatismo di cancellazione eliminerebbe ogni seppur remota possibilità di recuperarli, il non automatismo invece, nel qual caso dovesse esserci qualcuno che intenda pagare o stia pagando a rate tali cartelle, consentirebbe di redistribuire tali entrate a ristoro di tutta la comunità. Sotto il profilo tecnico invece tale scelta mette al riparo l’ente da un possibile richiamo da parte della Corte dei conti per aver fatto una scelta antieconomica in una fase di riequilibrio finanziario autorizzato dalla stessa.»

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