“Mediterranea” Associazione per lo Sviluppo Locale APS, con il progetto sulla legalità e riutilizzo dei beni confiscati alla mafia “nonCisto!” e l’associazione di Volontariato “Marco 6,31” con “EduCARE”, dedicato alle diverse abilità, sono le vincitrici ex equo del premio per l’innovazione sociale nel terzo settore e nel volontariato “Il Grembiule di Don Tonino”. Il riconoscimento intende valorizzare l’impegno delle organizzazioni partner del Corso di Laurea in Servizio Sociale del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento, che hanno contribuito in modo significativo al miglioramento della vita comunitaria.Il comitato tecnico scientifico del premio, composto dai docenti e le docenti Silvio Labbate, Concetta Lodedo e Anna Maria Rizzo, ha scelto le associazioni finaliste che hanno realizzato i servizi sociali più innovativi, sulla base dei seguenti criteri: significative ricadute sui processi di inclusione sociale, costruzione di reti sociali inedite, impegno sulle tematiche del welfare partecipato, coerenza del servizio tra i bisogni rilevati e obiettivi, metodologie e azioni proposte e qualità delle risorse umane coinvolte, incluso l’apporto del volontariato.
I vincitori sono stati decretati dagli studenti e le studentesse iscritti ai Corsi di Laurea in Servizio Sociale del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento, che hanno votato prima della cerimonia di premiazione, che si è svolta ieri mattina nel Complesso Studium 2000 alla presenza del Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, del Direttore del Dipartimento in Scienze Umane e Sociali Mariano Longo, del Segretario generale dell’associazione “Don Tonino Bello” Stanislao Natali e della Presidente dei Corsi di Laurea in Servizio Sociale Irene Strazzeri.
«Il premio, nato su impulso dell’associazione Don Tonino Bello di Lecce, intende valorizzare il ruolo dell’impresa sociale nel nostro territorio e premiarne la capacità innovativa, individuando organizzazioni del terzo settore che si siano distinte per qualità e innovatività della propria azione sociale» spiega il rettore Pollice, «le imprese sociali non costituiscono solo uno sbocco occupazionale per i nostri laureati e le nostre laureate, ma sono anche un eccellente motore di sviluppo territoriale, concorrendo a migliorare la qualità della vita della comunità locale e a rendere più equo e inclusivo il nostro modello di sviluppo. L’Università del Salento, che ha l’inclusione sociale tra le sue priorità strategiche, sostiene in maniera convinta questo settore e collabora attivamente con esso con il fine di migliorare il benessere della nostra comunità».
Il premio è ideato dall’associazione “Don Tonino Bello” di Lecce, promosso dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento con il contributo di Banca Popolare Pugliese.