“Ancora una volta leggiamo di una tredicenne soccorsa dal 118 per un malore durante una festa e trasportata in ospedale perché a rischio di coma etilico. Non si tratta purtroppo di un episodio isolato: questa volta è successo a Lecce, a inizio anno era accaduto a una ragazza di 11 anni in provincia di Bari e solo l’intervento tempestivo dei soccorsi ha evitato due tragedie. Casi che dimostrano come si è purtroppo ulteriormente abbassata l’età media in cui i giovani si avvicinano per la prima volta ad alcool e droghe, spesso finendo poi per abusarne. Non possiamo continuare a sottovalutare la questione, serve agire tempestivamente”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante, che chiede di calendarizzare l’audizione in Commissione Sanità per avere informazioni aggiornate sullo stato di applicazione delle disposizioni previste dal vigente Piano di Azione Nazionale Dipendenze.
“In quell’occasione – continua Galante – formalizzerò, alla presenza di tutti gli attori coinvolti, la richiesta di procedere all’istituzione di un tavolo di lavoro sulle dipendenze all’interno della Regione Puglia, composto congiuntamente da psicologi, docenti ed operatori sanitari, che sia in grado di analizzare il fenomeno ed assumere opportune iniziative di sensibilizzazione, come campagne informative che consentano ai giovani di conoscere meglio le gravissime conseguenze derivanti dall’uso di alcool e droghe di ogni tipo. Questo tavolo tecnico potrebbe costituire lo strumento per programmare le politiche dell’immediato futuro nel campo delle dipendenze. In linea con quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale Dipendenze 2022-2025 (PAND), come Regione, insieme a Comuni e Province, dobbiamo dare vita a iniziative di prevenzione delle dipendenze nel setting scolastico e innovare, ampliare e rendere omogenea la rete dei Servizi per le Dipendenze, il monitoraggio dei canali digitali, l’identificazione precoce dei comportamenti a rischio correlati a internet e nuove tecnologie e identificare precocemente l’uso di nuove sostanze. Bisogna entrare nelle scuole, parlare ai ragazzi e ai genitori, che spesso fanno fatica ad ammettere che c’è un problema e a chiedere aiuto a specialisti. Dobbiamo analizzare il fenomeno delle dipendenze sotto tutti gli aspetti per dare vita a iniziative che possano essere realmente efficaci”.