A partire da Giovedì 13 Aprile 2023 si è ufficialmente aperto il periodo in cui sarà possibile svolgere i test per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Tale periodo sarà, in particolare, costituito da sette date, tutte nello stesso mese: 13-14- 17-18-19-20-21 Aprile; il test, inoltre, come più volte detto tramite telegiornali, social media o siti ufficiali, si presenterà in una tipologia pressochè diversa. Più date, aperte a studenti e studentesse sia di quarto che di quinto anno. Senza dimenticare la modalità online del test che, di fatti, è diventato TOLC – MED.
A primo impatto questa nuova modalità potrebbe sembrare vantaggiosa per studenti e studentesse; il vantaggio, tuttavia, scompare ad una analisi più approfondita. In merito a questo Udu Lecce dichiara: “Lottiamo da molto tempo contro il numero chiuso perché è impensabile che un test o un punteggio debbano decidere per il futuro di uno studente o di una studentessa. Al livello locale, il nostro ateneo presenta esclusivamente 60 posti, evidentemente troppo pochi per le numerose richieste in arrivo. Basti vedere il numero dei posti della maggior parte delle date a disposizione: sono tutti esauriti. Altro dato preoccupante riguarda la concomitanza dei nuovi test con i periodi scolastici dei/delle liceali e, successivamente, con il periodo d’esame per le classi quinte. Questo contribuirà ad un sempre maggiore distacco di studenti e studentesse dai proprio percorsi formativi e scolastici, in virtù di un test che, con l’attuale modalità, rappresenta soltanto un grande punto interrogativo”. Da diversi anni, si cerca di ovviare al numero chiuso di questa prova che, ormai, rappresenta una vera e propria competizione, una “lotta” che, in particolare, vede i soggetti meno abbienti partire già svantaggiati rispetto a chi, consapevole della propria scelta, ha impiegato la maggior parte del proprio tempo a prepararsi tramite strutture private. “Tutto questo è terribilmente ingiusto. – continua Udu Lecce – Una scelta universitaria non può e non deve trasformarsi in una lotta di classe. Servono delle misure strutturali e, nel frattempo, un modello transitorio, che abbia l’obiettivo di arrivare alla totale apertura dei corsi di area medica con delle tempistiche brevi e con dei finanziamenti congrui alle peculiarità formative e didattiche di tali corsi di studio”.
Al livello nazionale, in questi giorni, si prevedono mobilitazioni, testimonianze di chi ha tentato il test più volte o di chi, semplicemente, cerca di rappresentare e rassicurare le future matricole speranzose. Chiude Udu Lecce: “In quanto sindacato studentesco, con funzione di rappresentanza all’interno dei contesti universitari, in questi giorni accoglieremo studenti e studentesse e cercheremo di porci come loro guida prima e dopo il test. Ci rendiamo anche disponibili in caso di problemi o eventuali ricorsi. Tuttavia, non dimentichiamo di ribadire la nostra posizione e far sentire la nostra voce soprattutto in contesti come questi: al livello nazionale, il nostro sindacato studentesco, ha deciso di esporre uno striscione nei nostri plessi universitari. Atto sicuramente minimo rispetto a tutte le battaglie che portiamo avanti sulla questione, ma simbolico e sentito”