L’amministrazione comunale ha deciso di candidare la marina di San Cataldo al riconoscimento della Bandiera blu per l’anno 2024. Con una delibera di giunta approvata oggi, è stato dato mandato al dirigente del settore Ambiente, in collaborazione con gli altri settori, di predisporre gli interventi e gli adempimenti necessari per raggiungere l’obiettivo della candidatura, che dovrà essere presentata entro il prossimo novembre, il cui esito sarà annunciato nei primi mesi del 2024.
Il riconoscimento della Bandiera Blu, infatti, è assegnato sulla base di un’approfondita analisi che prende in esame non solo i parametri dettati dall’organizzazione FEE internazionale, relativi alla qualità delle acque di balneazione, alla gestione ambientale, ai servizi e sicurezza delle spiagge e all’educazione ambientale, ma anche a criteri di gestione sostenibile del territorio relativamente a: certificazione ambientale, depurazione delle acque reflue, raccolta differenziata dei rifiuti, mezzi di trasporto, iniziative ambientali, turismo, attività culturali, infrastrutture, certificazione delle strutture ricettive, pesca professionale, aree naturali protette, riqualificazione del territorio. Certificazioni e analisi che necessitano l’ausilio e il coinvolgimento anche di AQP, Consorzio di bonifica, Camera di commercio, ASL, ARPA Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Lecce, associazioni di categoria, operatori economici delle marine.
Nei mesi passati l’Assessorato all’Ambiente ha svolto una prima fondamentale verifica della qualità delle acque di balneazione di tutto il litorale adriatico ricadente nell’agro comunale, accertandone il rispetto dei requisiti “imperativi” di campionamento e relativa frequenza e appurando la conformità alle direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico da parte di questo Ente. Ma, come detto, non basta la qualità delle acque per ottenere il riconoscimento. Così come non sono sufficienti la presenza della Riserva naturale Statale della Forestale e della Zona speciale di conservazione di Torre Veneri e dell’Oasi Li Punzi, le infrastrutture primarie – fognatura, acqua, gas – e una viabilità stradale ordinata.
Occorrerà anche assicurare, si legge nella delibera, l’erogazione del servizio di salvamento su tutta la costa, anche in collaborazione con gli operatori balneari presenti, e assicurare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti anche sulle spiagge libere, coinvolgendo Monteco. Obiettivi che l’amministrazione comunale si incarica di raggiungere per dare ulteriore forza al processo di candidatura e raggiungere l’agognato riconoscimento.
“È la prima volta che il Comune di Lecce candida la sua costa all’ottenimento della Bandiera blu – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – con questa delibera ci assegniamo il compito di raggiungere tutti i parametri di qualità richiesti, incaricando i dirigenti comunali di indicare le somme che saranno necessarie in bilancio per farlo. Partiamo da San Cataldo per risalire tutto il litorale leccese, sul quale sono previsti interventi di rigenerazione, con il Contratto istituzionale di sviluppo, ulteriori investimenti pubblici sulle infrastrutture primarie, investimenti privati per la realizzazione di nuove strutture ricettive. Con il Piano delle coste abbiamo garantito una ordinata pianificazione del demanio marittimo e non solo, per arricchire la marina di servizi e opportunità per chi la frequenta e chi intende investire. La Bandiera blu non è un sogno, ma un obiettivo da raggiungere passo dopo passo, lavorando insieme. Comune, residenti, imprenditori, amministrazioni pubbliche che esercitano le loro funzioni sul territorio costiero. Siamo fiduciosi e determinati a prepararci per raggiungere l’ambizioso obiettivo”.
Bandiera Blu è una eco-label volontaria assegnata alle località turistiche balneari che rispettino criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Obiettivo principale di questo programma è quello di indirizzare la politi-ca di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale. Il Programma Bandiera Blu e la certificazione della qualità ambientale delle località rivierasche che ne deriva sono attualmente riconosciuti in tutto il mondo, sia dai turisti che dagli operatori turistici, quali garanzie assolute di sostenibilità delle località turistiche di riferimento. Il programma è condotto dall’organizzazione non-governativa e no-profit Foundation for Environmental Education (FEE). Tale Programma è operativo in Europa dal 1987; con l’inizio del nuovo secolo la F.E.E. ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) quindi, un Protocollo d’Intesa con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), di cui è anche membro affiliato, per cui il Programma inizialmente europeo è stato esteso in 49 paesi in tutto il Mondo.