È don Fabrizio Gallo il nuovo Responsabile della Causa di Canonizzazione della Serva di Dio Antonia Mirella Solidoro.
La comunicazione ufficiale è stata data durante la Celebrazione Eucaristica di ieri, Sabato 8 Ottobre 2022, in occasione del 23° Anniversario di Morte della Serva di Dio. Il Vescovo Diocesano, Mons. Vito Angiuli, aveva reso pubblico nella mattinata il decreto di nomina.
Il Presbitero ugentino, precedentemente Vicario della Parrocchia “S. Martiri G. Battista e M. Goretti” e attualmente Parroco della Parrocchia “S. Michele Arcangelo” di Supersano, succede al taurisanese Mons. Napoleone Di Seclì.
È stato lui tra i promotori dell’Apertura del Processo su Vita, Virtù e Fama di Santità della Serva di Dio Antonio Mirella Solidoro, avvenuta nella Chiesa Cattedrale di Ugento il 1 Ottobre 2014.
Mons. Di Seclì, con esperienza, preghiera e discrezione, ha ricoperto fino a ieri il ruolo di Attore della Causa di Canonizzazione, che ormai è giunta alla “fase romana” ed alla stesura della Positio da parte della Postulatrice in Urbe Dott.ssa Giovanna Brizi. Era questo l’ultimo incarico che aveva mantenuto e che ora lascia per raggiunti limiti d’età.
Contento e pronto a lavorare. Si è dimostrato cosi don Fabrizio Gallo nell’intervista che ci ha rilasciato.
Don Fabrizio, cosa la lega alla Santità di Mirella Solidoro ed alla sua figura?
Beh, io sono stato Vicario della Parrocchia “S. Martiri G. Battista e M. Goretti” di Taurisano durante i miei primi anni di Sacerdozio. Con don Napoleone posso dire di aver scoperto Mirella, perché purtroppo non l’ho conosciuta in vita. Ho avuto modo di frequentare i familiari, soprattutto la Madre della Serva di Dio, Maria, e ho potuto apprezzare la sua spiritualità.
Sono numerose le sue pubblicazioni mariane. Frequentemente si è definito un grande devoto della Madonna. Anche Mirella, come la Vergine Maria, ha affrontato una “vita difficile” e molto spesso non comprensibile, passando i suoi giorni in maniera orante, silenziosa e devota. È questo che lega queste due figure?
Il Ruolo della Donna nella Chiesa è centrale e deve esserlo ancora di più. Mirella ci insegna come le Donne nella Chiesa possono fare la differenza da parecchi punti di vista.
Don Fabrizio, cosa vuole dire a Mons. Napoleone Di Seclì che l’ha preceduta in questo ruolo?
Don Napoleone è stato il pioniere della Causa di Mirella Solidoro, si è reso conto sin da subito della grandezza di questa Donna che viveva il mistero della sofferenza in unione al Signore. È stato lui che ha aperto la strada a questo movimento che ha aperto la Causa ed ha portato al riconoscimento, almeno per il momento, del titolo di Serva di Dio per Mirella. Il lavoro di don Napoleone in questi anni è stato preziosissimo e lui continuerà a farlo, non mettendosi da parte. Certamente continuerà a dare il suo contributo alla Cusa di Canonizzazione.
Incontrerà la postulatrice nei prossimi giorni o vi siete già sentiti per telefono?
Ancora non ci siamo sentiti, ci sentiremo telefonicamente domani e quanto prima avremo modo di incorarci di persona.