Cementificazione e installazione di impianti fotovoltaici a terra tra le cause del consumo di suolo che in provincia di Lecce, nel 2021, aumenta vertiginosamente.
A sostenerlo il rapporto Ispra 2022. In cima alla classifica si posiziona la provincia di Lecce con quasi 40mila, seguita da Bari con 37mila, Foggia con più di 27mila ettari consumati, Taranto con oltre 23mila, Brindisi con quasi 20mila e la provincia della BAT con circa 11mila ettari di suolo consumato.
La situazione si è aggravata negli anni a causa dai cambiamenti climatici che anche nel 2022 hanno fatto perdere in Puglia il 21% della produzione e il 6,2% in valore, a causa di grandinate, gelate, siccità e nubifragi, con il rischio di dissesto idrogeologico che interessa 230 su 257 i comuni pugliesi.
Gli eventi climatici estremi hanno falcidiato tutte le produzioni, con la siccità che ha ridotto allo stremo le campagne in Puglia, facendo perdere in media 1/3 delle produzioni.
A livello nazionale, gli incrementi maggiori indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia, con 883 ettari in più, Veneto (+684 ettari), Emilia Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499).
Il dato di Racale
Il fenomeno interessa anche Racale stabile nella parte alta dei Comuni del Salento con 611 ettari consumati nel 2021 e un incremento, rispetto all’anno precedente, dello 0,16%.