GRECIA SALENTINA – Dopo l’esperimento riuscito nel basso Salento con la fusione nel 2018 di Presicce e Acquarica del Capo, che oggi formano un unico Comune, nel leccese soffia ancora vento di fusione.
Evidentemente, l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina non basta più e si sta lavorando per arrivare alla fusione di Calimera, Martano, Martignano, Sternatia, Zollino, Corigliano d’Otranto, Castrignano de’ Greci, Soleto, Melpignano, Cutrofiano, Carpignano Salentino e Sogliano Cavour. Se ciò dovesse accadere, si andrebbe a formare un unico Comune che potrebbe contare circa 55mila abitanti.
Il progetto nasce dall’incontro di 30 promotori, tra cui Lorenza Ria, già parlamentare e già presidente della Provincia di Lecce, e Sandro Frisullo, già vicepresidente della Regione Puglia, insieme ad altri undici ex primi cittadini, ma anche ingegneri, docenti universitari, avvocati, al fine di dare vita al comitato che avrà lo scopo di informare i cittadini interessati riguardo i vantaggi e svantaggi che si andrebbero a formare con la fusione intercomunale, tramite incontri pubblici, divulgazione di materiale informativo tra le comunità di riferimento.
Se si dovesse arrivare a realizzare la fusione, il nuovo Comune costituirebbe il secondo ente locale territoriale della provincia di Lecce, con un peso politico considerevole all’interno della regione. «La fusione di Comuni – osserva il presidente del comitato – prevista dall’ordinamento come opportunità per gli enti locali, è divenuta in molti casi una necessità, specialmente per i piccoli enti che attraversano da tempo situazioni di estrema difficoltà organizzativa e finanziaria. Dal 2009 ad oggi sono state approvate 143 fusioni di comuni. Di queste 139 sono già operative e 4 lo saranno nei prossimi anni, fatto che ha comportato la soppressione di 333 comuni e la riduzione del numero degli enti locali territoriali del nostro Paese, passati da 8.100 di circa dieci anni orsono a 7.900 unità nel 2023».
Il primo incontro avverrà con gli amministratori locali della Grecìa Salentina, per poi andare ad interpellare gli elettori dei singoli comuni, al fine dell’obbligatorio referendum consultivo che verrà indetto dalla Regione Puglia, come previsto dalla Costituzione e dal testo unico degli enti locali. Ad oggi, dunque, dopo un anno di studi e di ricerche, nasce il comitato del “sì”, cioè, quello che sosterrà in un eventuale referendum, la pro-fusione. Probabilmente non tarderà a nascere quello del “no”, così come avvenuto per la fusione di Presicce-Acquarica, il primo Comune pugliese nato da una fusione. Non sarebbe un caso isolato quello della fusione dei comuni della Grecìa Salentina. Anche Campi Salentina, Squinzano e Trepuzzi hanno redatto alcuni anni fa lo studio di fattibilità sull’ipotesi di fusione.