Identità, relazioni familiari e cibo nella sua accezione culturale sono i temi portanti della sesta edizione di “Crita – Festival delle arti”, rassegna dedicata al teatro, alla musica e alla danza, ideata e organizzata dalla cooperativa Ventinovenove con la direzione artistica di Gabriele Polimeno e Mary Negro.
Si inaugura all’insegna del cibo sabato 15 luglio, alle 21, in piazza Vittoria a Caprarica di Lecce (ingresso gratuito). Ad aprire la serata il giornalista ed esperto di gastronomia e di produzioni agroalimentari meridionali Massimo Vaglio, con la presentazione del suo libro “Etnoantropologia gastronomica sallentina. La quintessenza della dieta mediterranea”, edito da Coop. Espera, un’antologia che raccoglie racconti e ricette ma è anche uno spaccato della cultura e della gastronomia salentina. A seguire, sale sul palco allestito in piazza Vittorio, Daniele de Michele in arte Donpasta, dj, economista e appassionato di gastronomia.
per il suoshowcooking dal titolo “Food Sound System”, progetto multisensoriale, tratto dal suo primo libro, in cui si mescolano cucina popolare italiana, musica, racconto popolare. La musica dal vivo di Valerio Daniele, chitarrista virtuoso come pochi, suona verso i fornelli e i fornelli la ripagano della stessa moneta.
Il festival prosegue per tutta l’estate e farà tappa a Collepasso, Cutrofiano, Cursi, Erchie, Galatone e Specchia. Tra gli ospiti che si alterneranno sui palcosceniciallestiti nei comuni della provincia di Lecce anche Mario Perrotta, Antonello Taurino, Luciano Trombetta, Sara Bevilacqua, Miro Durante, Giorgio Distante e altri.
Tra i temi trattati le relazioni familiari: Mario Perrotta affronta il rapporto padre-figli, Sara Bevilacqua quello fra madre e figlio, Antonello Taurino sviscera il legame in due direzioni, padre-figlio e figlio-padre, mentre Luciano Trombetta quello tra moglie -marito. Centrale anche il tema dell’identità con Donpasta che lo osserva attraverso il cibo invece Miro attraverso la memoria.
In programma anche le produzioni di Ventinovenove: “Lumie”, una ripresa dello spettacolo bloccato dalla pandemia e i nuovi “Cuochi pentole e fornelli” per i più piccoli e “Du feiss” su identità e legalità.
Il claim che accompagna il cartellone di quest’anno invece è “Per Grazia Ricevuta”, che spiegano così gli organizzatori: “Siamo giunti alla sesta edizione della rassegna senza mai fermarci, nemmeno negli anni difficili della pandemia. In qualche modo ci sentiamo miracolati nonostante le incertezze e le difficoltà oggettive. Così abbiamo fatto voto: di conservare la bellezza, la grazia della gioia dell’incontro attorno al fuoco dell’arte”.
Un ex voto, simbolo dell’edizione 2023, realizzato da Laboarti di Cutrofiano verrà consegnato in regalo a tutti gli ospiti.
“Crita – Festival delle arti” è una rassegna che mira a proporre un’offerta culturale e teatrale di qualità nelle aree più periferiche. Il nome “Crita” deriva da un termine tipico del dialetto locale che ha una doppia valenza: il “critare” è l’atto del gridare e del farsi sentire. Ma significa anche “creta”, argilla, materia tipica del territorio dalla cui lavorazione nascono manufatti artigianali che da sempre identificano il Salento dalle mille sfaccettature creative. Negli anni ha assunto un’altra valenza, ovvero trasformare i luoghi non usuali per il teatro o l’arte, vestendoli con “nuovi abiti” come le piazze, i frantoi, palazzi storici e altri, ospitando letterati, filosofi, musica da camera educando la comunità a viverli diversamente. Il primo artista a raccogliere la sfida fu l’attore e regista salentino, il premio UBU Mario Perrotta a cui si sono aggiunti in seguito Gianni Ciardo, Redi Hasa, Christian Di Domenico, Maria Mazzotta, Angela De Gaetano, Fabrizio Saccomanno, Franco Ferrante, Daniela Baldassarra, Mauro Racanati, Luciano Trombetta e molti altri.